Daily meditation on the Gospel

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Cercare, adorare, gioire

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Mt 2,1-12

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Lettura

La pietà popolare ha costruito tante leggende sui Magi, protagonisti di questo racconto che troviamo solo nel Vangelo secondo Matteo. Li ha ridotti a tre, li ha fatti diventare re, ne ha indicato la razza, ne ha inventato i nomi. Il Vangelo dice solo che sono alcuni magi, cioè “sapienti”, che offrono tre doni diversi. Matteo racchiude in appena dodici versetti un lungo tempo di ricerca, tante azioni e tanti avvenimenti. Concentra poi in un solo versetto il risultato e lo scopo del viaggio: «videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono».

Meditazione

Matteo pone sulla scena diversi personaggi. Gesù: è Lui, con la sua nascita, a provocare tutta la storia. E viene presentato con quattro definizioni eccezionali: Dio Salvatore, Re, Messia, Pastore di Israele. Ma tale grandezza si veste di debolezza: occorre riconoscere la presenza di Dio in un “bambino”. Alcuni sapienti venuti dall’oriente: sono i “lontani”, intellettuali in cerca di Dio. Confidando nelle loro conoscenze e nel “segno” della stella si mettono in viaggio, dimostrando con grande umiltà la loro non conoscenza; per questo non si vergognano di “domandare”. Erode viene subito presentato sulla scena come un uomo perfido, attaccato al trono, accecato dalla gelosia e dal morbo del potere. Sacerdoti e intellettuali: sanno tanto di Dio ma non l’hanno mai incontrato; lo incontreranno tante volte ma non sapranno riconoscerlo; conoscono a memoria la Bibbia, ma non sanno andare al di là dei loro interessi. Stella: compare quattro volte nel racconto, e gli unici a vederla sono i sapienti d’oriente. Essa scompare a Gerusalemme e riappare “fuori città”. Nel libro dei Numeri (24,17) leggiamo: «Una stella spunta da Giacobbe e uno scettro sorge da Israele». In Apocalisse (2,28; 22,16) Gesù è la stella: «Io, Gesù… sono la radice della stirpe di Davide, la stella radiosa del mattino». Il Vangelo presenta tre contrasti. Gesù nasce nel piccolo villaggio (Betlemme) del pastorello Davide e non nella capitale del regno (Gerusalemme), che «restò turbata». Betlemme è nella luce, Gerusalemme vive nelle tenebre. I Magi fanno un cammino da oriente a occidente e poi dalle tenebre alla luce… Erode-sacerdoti-scribi, in contrasto con i Magi, rappresentano l’incredulità, l’indifferenza, il “sapere” che non mette in marcia la vita. I Magi rappresentano la fede come ricerca attraverso il creato e le Scritture. La fede non è un possesso esclusivo dei cristiani “praticanti”, ma un dono universale, da riconoscere e condividere senza privilegi!

Preghiera

Signore Gesù, dammi il coraggio di cercare e l’umiltà di saper domandare. Tu che sei luce sulla via, sii abbraccio di gioia nella vita e ogni giorno per me compagnia…

Agire

Oggi mediterò a fondo la Parola e ti cercherò, Signore, nelle piccole cose e negli umili “segni”.

Meditazione del giorno a cura di mons. Mario Russotto, vescovo di Caltanissetta, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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