Daily meditation on the Gospel

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Lo sguardo e la ricerca

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Gv 1,35-42

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Lettura

Il testo del Vangelo odierno presenta l’incontro di Gesù con i primi discepoli. Un incontro scandito da sette verbi: seguire, cercare, andare, rimanere, vedere, trovare, condurre. Sette verbi che declinano il senso della sequela Christi. Perciò questo testo può essere letto come paradigma dell’itinerario spirituale del cristiano.

Meditazione

Nella prima scena l’Evangelista presenta quattro personaggi: Giovanni il battezzatore, due suoi discepoli, Gesù. Nella scena centrale scompare il Battista e restano soltanto i due discepoli e Gesù. Nella terza scena abbiamo ancora tre personaggi: Simon Pietro, chiamato da Andrea, e Gesù. Ogni discepolo messo in scena dall’Evangelista può rappresentare uno stile di vita, un modello da imitare. Nel testo ricorre due volte il verbo fissare lo sguardo e tre volte il verbo vedere, con una forte connotazione teologica: è la capacità di cogliere la realtà nascosta e invisibile dell’altro, quale radice e significato di ciò che si vede. È vedere oltre la vista! Giovanni fissa lo sguardo su Gesù; Gesù poi fissa lo sguardo su Pietro: si tratta di  una consegna. Gesù sperimenta la profondità dello sguardo del Battista e si sente conosciuto in profondità. A sua volta farà sperimentare a Simon Pietro la luminosità penetrante e accogliente di quello sguardo. «Ecco l’agnello di Dio»: si tratta sia dell’agnello pasquale, sia – più verosimilmente – del Servo di Yahwè di Is 53,5-7. È nel segno della croce che si origina il cammino dei discepoli, i quali ascoltano la parola di Giovanni e seguono Gesù. La sequela nasce dall’ascolto riflessivo della parola di un testimone credibile e sfocia nella ricerca di un Ideale che dà senso e significato nuovo all’esistenza. «Gesù allora si voltò e, vedendo che lo seguivano, disse: “Che cercate?”»: sono le prime parole pronunciate da Gesù nel Quarto Vangelo. L’itinerario spirituale del cristiano esige un chiarimento continuo di ciò che si cerca, dell’ideale che si vuole perseguire: è la meta, infatti, a orientare le scelte presenti e a dare senso all’ordinario. «Che cosa cercate?»: un interrogativo a cui tutto il Quarto Vangelo darà risposte sempre più definite e perentorie, fino all’ultima grande domanda che il Risorto porrà a una donna spinta da fede e autentico amore fino al sepolcro del Maestro defunto: «Chi cerchi?» (Gv 20,15). L’ideale del cristiano non è più qualcosa ma Qualcuno, non è un’idea o una dottrina ma una Persona: Cristo Gesù il Vivente!

Preghiera

Signore Gesù, fa’ che non mi stanchi di cercare te, fa’ che permetta al tuo sguardo di leggere in profondità il mio cuore… senza paura, senza vergogna, senza condizioni. E dammi di vivere l’Amore di pura perdita.

Agire

Oggi fisserò lo sguardo del cuore su chi mi è più vicino, per accoglierlo com’è e non come appare.

Meditazione del giorno a cura di mons. Mario Russotto, vescovo di Caltanissetta, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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