Pope Francis and patriarch Bartolomeo

PHOTO.VA - OSSERVATORIO ROMANO

"Nessun impedimento a comunione eucaristica". Francesco scrive a Bartolomeo

In un messaggio per la festa di S.Andrea, patrono della Chiesa di Costantinopoli, il Papa auspica che le due Chiese progrediscano verso la piena comunione

Share this Entry

In principio fu l’abbraccio tra Paolo VI e il patriarca Atenagora, il 5 gennaio 1964 a rompere “la logica di antagonismo, diffidenza e l’ostilità che era simboleggiata dalle scomuniche reciproche” fra cattolici e ortodossi. Poi, dopo quel semplice ma storico gesto, compiuto durante il pellegrinaggio di Montini in Terra Santa, tra le due Chiese si è instaurata una “logica dell’amore e della fratellanza”, che ha superato quelle discrepanze che per molti secoli sono state “un ostacolo al riavvicinamento nella carità”.

Si lascia andare ai ricordi Papa Francesco nel suo messaggio al patriarca Bartolomeo, inviato in occasione della festa di oggi di Sant’Andrea apostolo patrono della Chiesa di Costantinopoli. Già questa mattina il Pontefice, al termine della Messa celebrata nel campo sportivo di Bangui, aveva rivolto un pensiero speciale “al mio carissimo fratello Bartolomeo Patriarca ecumenico”, dicendo: “Gli faccio gli auguri di felicità, di fraternità, e chiedo al Signore che benedica le nostre Chiese sorelle”.

Quindi ha inviato un messaggio al Patriarca, letto stamani dal cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei cristiani, nella chiesa patriarcale di San Giorgio al Fanar, che ha ha guidato una delegazione della Santa Sede nell’ambito del tradizionale scambio di visite per le rispettive feste dei Santi Patroni Pietro e Paolo il 29 giugno, a Roma, e San Andrea, il 30 novembre, ad Istanbul. 

Proprio questa festa – afferma il Pontefice nel testo – è un “momento di grazia che mi ha permesso di rinnovare e di approfondire, in preghiera condivisa e di incontro personale, i legami di amicizia con voi e con la Chiesa che si presiedono”.  Nel ricordo anche del viaggio in Turchia nel novembre 2014, il Santo Padre afferma quindi che “ora avendo ripristinato relazioni di amore e fraternità, in uno spirito di reciproca fiducia, rispetto e carità, non vi è più alcun impedimento alla comunione eucaristica, che non può essere superata che attraverso la preghiera, la purificazione dei cuori, il dialogo e l’affermazione della verità”.

In effetti, aggiunge il Papa, “dove c’è amore nella vita della Chiesa, la sua fonte e compimento è sempre si trovano in amore eucaristico. Così anche il simbolo della abbraccio fraterno trova la sua verità più profonda nel abbraccio di pace scambiato nella celebrazione eucaristica”.

Il dialogo teologico, prosegue poi Francesco, “sostenuto dalla carità reciproca, deve continuare a esaminare le questioni che ci dividono con attenzione, avendo sempre l’obiettivo di approfondire la nostra comprensione comune della verità rivelata”. Il mondo di oggi ha infatti “un grande bisogno di riconciliazione”, specie – sottolinea – “alla luce del tanto sangue che è stato versato in recenti attacchi terroristici”. Parigi, come il Libano, l’Iraq, la Siria, le diverse regioni dell’Africa. Francesco rivolge un pensiero alle vittime che accompagna con “la nostra preghiera”, esortando a “rinnovare il nostro impegno per una pace duratura promuovendo il dialogo tra fedi religiose”, contro “l’indifferenza e ignoranza reciproca” che possono portare solo alla “sfiducia” e “sfortunatamente” anche ai”conflitti”. 

Non manca nel testo un riferimento alla difesa del Creato – in occasione anche dell’avvio di oggi della Cop21 a Parigi -: una ‘battaglia’ intrapresa con vigore dal Papa, ma già strenuamente condotta negli anni passati da Bartolomeo. Bergoglio lo elogia infatti quale testimone esemplare per i cattolici” per la sua particolare “sensibilità”, “consapevolezza” e “fervente impegno” per la salvaguardia del casa comune, e indica come “segno di speranza” la celebrazione congiunta della Giornata di preghiera per la cura del Creato del 1° settembre.

Il messaggio termina con una riflessione sull’ormai imminente Giubileo della Misericordia. “È provvidenziale che l’anniversario della storica Dichiarazione ortodosso-cattolica sulla rimozione delle scomuniche del 1054 cada alla vigilia dell’Anno della Misericordia”, osserva Papa Francesco. E conclude con una preghiera per gli eventi che la Chiesa ortodossa celebra nell’anno a venire, soprattutto il Grande Sinodo pan-ortodosso, che il Pontefice auspica possa essere “occasione importante per tutte le Chiese ortodosse”, nonché “fonte di abbondanti benedizioni per la vita della Chiesa”.

Share this Entry

Salvatore Cernuzio

Crotone, Italia Laurea triennale in Scienze della comunicazione, informazione e marketing e Laurea specialistica in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Radio Vaticana. Roma Sette. "Ecclesia in Urbe". Ufficio Comunicazioni sociali del Vicariato di Roma. Secondo classificato nella categoria Giovani della II edizione del Premio Giuseppe De Carli per l'informazione religiosa

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione