“Quelli che non conoscono Cristo aumentano di numero. Su 7 miliardi, i cattolici sono 1 miliardo e 254 milioni, il 17,7% della popolazione mondiale. D’altronde, il numero dei battezzati in genere aumenta in molte parti dei territori missionari. L’aumento più forte si registra in Africa. Nel 2005 erano 153 milioni e nel 2013 erano saliti a 206 milioni, +34% di aumento, invece in America +10,5%, in Asia +17,4%”.
Sono alcuni dati citati dal card. Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli (Cep), nella sua relazione all’apertura della XIX Assemblea plenaria della Congregazione, che si tiene da oggi al 3 dicembre presso l’Auditorium Giovanni Paolo II della Pontificia Università Urbaniana. I lavori dell’Assemblea – riferisce l’agenzia Fides – sono oggi presieduti dal card. Giovanni Battista Re, in quanto il card. Filoni sta accompagnando il Santo Padre nalla sua visita pastorale in Africa. La relazione del cardinale Prefetto è stata letta dal Segretario del Dicastero Missionario. mons. Savio Hon Tai-Fai.
Proponendo un’ampia panoramica degli ultimi sei anni trascorsi dalla precedente Assemblea plenaria, riguardo alle attività svolte dalla Cep ed alla vita delle Chiese dei territori di missione, il card. Prefetto ha evidenziato tra l’altro la crescita delle circoscrizioni ecclesiastiche affidate alla Cep: da 1.094 nel 2009 alle attuali 1.111. “Per raggiungere gli scopi ad essa assegnati, la Congregazione si avvale delle Pontificie Opere Missionarie (Propagazione della Fede. S. Pietro Apostolo, Santa Infanzia, Unione Missionaria)” ricorda il cardinale, sottolineando che “la validità ancora attuale delle Pom è il fatto che esse lavorano come una grande rete a livello internazionale, nazionale (sono opere poste sotto la responsabilità delle Conferenze Episcopali), diocesano e parrocchiale”.
Il Prefetto del Dicastero Missionario ha quindi illustrrato l’attività degli organismi dipendenti dalla Cep in servizio alle missioni: la Pontificia Università Urbaniana, con 4 facoltà e 110 Istituti affiliati di oltre 40 nazioni per circa 12.000 studenti; la Fondazione Domus Urbaniana e Collegio Urbano, che offre ospitalità ai chierici inviati a Roma per frequentare corsi universitari; il Collegio Urbano, che funge come Seminario Maggiore e ospita circa 155 seminaristi provenienti da una trentina di diocesi; la Fondazione Domus Missionalis che si prende cura di 4 Collegi: il Pontificio Collegio di San Pietro Apostolo con 165 sacerdoti-studenti, il Pontificio Collegio di San Paolo Apostolo con 195 sacerdoti-studenti, il Collegio “Mater Ecclesiae” per 120 suore-studentesse e il Collegio San Giuseppe per 24 sacerdoti-professori che partecipano ai programmi semestrali di aggiornamento. Tutti e cinque i Collegi accolgono oltre 650 studenti provenienti da più di 100 nazioni. Infine da ricordare il Centro Internazionale di Animazione Missionaria (Ciam) che promuove numerosi corsi di formazione per la Missio ad Gentes.
Al termine della sua ampia relazione, dopo aver evidenziato alcune “luci ed ombre” dei singoli continenti, il Prefetto del Dicastero Missionario ha indicato le principali priorità. In primo luogo “la prima evangelizzazione nelle aree di missione e l’animazione missionaria nelle Chiese di antica costituzione”, che costituiscono “un binomio inscindibile e vitale”. Desta poi preoccupazione il diffondersi della mentalità consumistica, che “frena l’entusiasmo, addormenta le coscienze, spegne le vocazioni”.
“Oggi nelle giovani Chiese vi sono 344 Seminari maggiori con un totale di 26.836 seminaristi maggiori; e 402 seminari minori con un totale di 48.727 seminaristi minori, accompagnati da 2.122 formatori. La Cep è impegnata ad assicurare, anche attraverso un ingente impegno economico, la preparazione di rettori, direttori spirituali, formatori e docenti”. Riguardo poi all’inculturazione della fede e al dialogo inter-religioso, “la Cep è persuasa del valore di incarnare la fede nelle culture e del dialogo tra le diverse fedi, ma è altrettanto convinta del fatto che occorra vigilare per evitare che venga falsificata o annacquata l’immagine della persona di Gesù e del suo messaggio”.
“Altra ragione di preoccupazione per l’evangelizzazione sono eccessi abbastanza frequenti di nazionalismo, di tribalismo e castismo – sottolinea il card. Filoni -. Le differenze tra comunità e tribù, invece che essere lette come possibilità di arricchimento, vengono interpretate come ragione di contrapposizione”. Infine un’altra grave sfida è la proliferazione delle sètte, che “prendono piede in tutti i Continenti, raggiungendo le città, ma anche i villaggi sperduti, distruggendo quanto, con fatica e zelo pastorale, è stato seminato dai missionari e successivamente dalle giovani Chiese”.