Ad ogni incontro su temi d’un certo interesse solitamente si invita a parlare uno specialista; possibilmente uno tra i più autorevoli e famosi, perché la sua parola suoni nuova e convincente.
Una delle ultime volte ci siamo imbattuti in due persone “autorevoli”: nella discussione nessuna delle due intendeva cedere. Quindi attriti, spigolosità, confusione e nessun servizio alla verità.
Da tempo frequento un gruppo ecumenico dove cerchiamo prima di tutto la comunione. Le prime volte i nostri incontri lasciavano l’amaro in bocca a causa dei battibecchi sulle differenze tra una chiesa e l’altra; o per le dissertazioni su una dottrina o sull’altra, su presunte offese della storia, discussioni da cui emergeva la presunzione di saperla ciascuno più lunga dell’altro.
Finché Valdo, amico non cattolico, “mise le cose in riga” con una felice espressione che tutti unanimemente abbiamo preso come programma dei nostri incontri: “Smetteremo di dividerci, di discutere, solo se, amandoci tra noi, porteremo alle nostre riunioni una persona superiore a tutti noi: Gesù; Lui il maestro e noi tutti discepoli”. Grazie Valdo.
Ciao da p. Andrea
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