Stefano temeva di essere cambiato di convento. Soffriva perché voleva che i suoi diritti fossero rispettati. Chiedeva di poter fare anche lui, come tutti gli altri del resto, quello che avrebbe voluto. Libertà è rispetto dei diritti.
Mentre scriveva al suo Superiore questi desideri, si ricordò che il Cristiano ha un diritto che supera tutti i diritti, un diritto che nessuno gli può ledere o togliere: il diritto di amare chi gli toglie la vita. Con questo aveva scoperto che il Cristiano può e deve godere della più grande libertà.
Egli desiderava essere mandato in un convento, dove poter fare ciò che voleva. Ma al superiore precisò: «mi mandi pure dove vuole: ovunque potrò fare quello che voglio.
Ho scoperto la libertà: potrò fare quello che voglio, perché quello che unicamente voglio è poter fare la volontà di Dio».
Ciao da p. Andrea
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