Lettura
La storia della Chiesa è anche la storia delle persecuzioni dei cristiani, molti dei quali sono stati uccisi perché amavano il Signore e non volevano tradirlo. Non a caso il giorno dopo Natale facciamo memoria di Santo Stefano primo martire, che si è conformato a Cristo fino all’effusione del sangue. I primi tre secoli del cristianesimo hanno visto la persecuzione continua dei cristiani non perché avessero fatto qualcosa di penalmente rilevante, ma soltanto perché battezzati. Secondo una attendibile statistica, il secolo XX, e purtroppo anche l’inizio del XXI, ha conosciuto più martiri della fede dei primi tre secoli del cristianesimo.
Meditazione
Gli uomini, come abbiamo scritto ieri, devono stare attenti a non farsi ingannare dai falsi profeti, dalle catastrofi umane e naturali, e nemmeno dalle persecuzioni della Chiesa, che ci saranno sempre. Molti cristiani saranno abbandonati e accusati dai loro familiari. Ma tutto questo non deve gettarli nello sconforto e nell’inquietudine. Dio li proteggerà, e se essi terranno duro e resisteranno, salveranno con la morte del corpo la loro anima. Le persecuzioni verranno, Gesù le predice chiaramente. La parola di Gesù contiene una profezia inaudita e sconvolgente: “Voi sarete odiati da tutti a causa mia”. Ma neanche questo deve gettare i cristiani nella paura. Le persecuzioni contro la Chiesa non sono segno della fine vicina. La venuta della fine è certa: incerto è il tempo in cui essa verrà. La fede dà la certezza del fatto, ma chi vuol dare la certezza sul tempo preciso, non parla per fede. Il cristiano avanza in mezzo a difficoltà, angustie e lotte, impressionato certamente ma non inquieto. Non è sorpreso, perché Dio glielo ha predetto. Ma non è nemmeno sopraffatto, perché è forte della parola di Gesù. Chi promette una falsa pace è un profeta bugiardo e inganna gli uomini. Ma chi annuncia queste difficoltà e turbamenti, come segni della prossima fine, è anch’egli un profeta bugiardo. Perché l’uomo non può sapere quando viene la fine. Con la parola del Cristo noi abbiamo la certezza del fatto, ma non del “quando”: della venuta, ma non del tempo della venuta. Chi perciò crede, crede alla fine, ma non crede alle date che vengono prospettate sulla fine del mondo.
Preghiera
O Dio, che sei il principio e il termine del mondo, fa’ vivere i tuoi discepoli nella speranza della tua venuta. Quando verrà per loro il tempo della prova, fa’ che la loro fiducia non venga meno e che sappiano rendere testimonianza al tuo Figlio, che vive e regna con te per i secoli dei secoli.
Agire
La perseveranza nel fare il bene è grazia di Dio e impegno personale. Chiediamo oggi insistentemente al Signore questa grazia, promettendogli il nostro impegno, senza il quale la grazia stessa non produce gli effetti desiderati.
Meditazione del giorno a cura di mons. Michele De Rosa, Vescovo di Cerreto Sannita – Telese – Sant’Agata de’ Goti, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it