La Chiesa non dovrebbe mai fare affidamento sulle cose del mondo, come dimostra anche il Vangelo di oggi (Lc 21,1-4), quello della vedova povera che dona tutte le sue poche sostanze. Ne ha parlato stamattina papa Francesco durante l’omelia alla Casa Santa Marta.
Nella celebre parabola, Gesù mette a confronto la generosità della vedova che ha donato più monete di tutti al Tempio, ovvero “tutto quello che aveva per vivere”, mentre i più ricchi hanno dato soltanto il loro superfluo.
Nella Bibbia, ha sottolineato il Pontefice, “la vedova è la donna sola, che non ha il marito che la custodisca; la donna che deve arrangiarsi come può, che vive della carità pubblica. La vedova di questo brano del Vangelo” era “una vedova che aveva la sua speranza soltanto nel Signore”.
Il Santo Padre ha quindi individuato nelle vedove del Vangelo “l’immagine della ‘vedovanza’ della Chiesa che aspetta il ritorno di Gesù”.
La Chiesa è infatti “sposa” di Gesù che, andandosene, porta con sé il suo tesoro. “Invece quando la Chiesa non è fedele – ha commentato il Papa – o non è tanto fedele o non ha tanta fede nell’amore del suo Signore cerca di arrangiarsi anche con altre cose, con altre sicurezze, più dal mondo che da Dio”.
Nel Vangelo spiccano tuttavia altre storie di vedove come quella di Nain, che piangeva in solitudine sulla bara del figlio. “Sì, la gente tanto carina la accompagnava, ma il suo cuore era solo”, ha detto il Papa.
C’è poi l’episodio della vedova importuna, che difende i suoi figli dal “giudice iniquo”, rendendogli “la vita impossibile, bussandogli alla porta tutti i giorni” e alla fine ottiene “giustizia”.
La Chiesa è quindi una “vedova” che “prega” e “intercede per i suoi figli” ma il suo cuore “è sempre col suo Sposo, con Gesù”.
Anche l’anima degli uomini, ha proseguito Francesco, citando i padri della Chiesa “assomiglia tanto alla Chiesa” e tanto più è vicina a Gesù, tanto più “si allontana da tante cose mondane, cose che non servono, che non aiutano e che allontanano da Gesù”.
Nel frattempo, la Chiesa continua ad aspettare il suo Sposo e “piange per i suoi figli, lotta per i suoi figli, dà tutto quello che ha perché il suo interesse è soltanto il suo Sposo”.
In questa attesa, la Chiesa potrà essere fedele alla sua “vedovanza”, oppure ricercare “sicurezza in altre realtà”, diventando una Chiesa “tiepida”, “mediocre” o “mondana”.
Il Santo Padre ha poi domandato: “Le nostre anime cercano sicurezza soltanto nel Signore o cercano altre sicurezze che non piacciano al Signore?”.
Ha infine esortato a chiedersi se la nostra anima sia “come questa Chiesa che vuole Gesù” e a lasciare da parte “tutte queste cose che non servono, non aiutano alla fedeltà”.