“Il Dio della Misericordia” è il tema degli Esercizi spirituali che verranno predicati da oggi a venerdì prossimo dal cardinale Luis Antonio Tagle ai sacerdoti romani. Un tema che richiama immediatamente al Giubileo straordinario voluto da Papa Francesco. Un Giubileo che oggi è ancora più necessario, come afferma ai microfoni della Radio Vaticana il cardinale Luis Antonio Tagle, arcivescovo di Manila e presidente della Caritas Internationalis.
“Ogni atto di violenza è una manifestazione della mancanza di misericordia”, afferma il porporato, “questo è il mistero che ci rende tutti silenziosi davanti alla violenza. Io, personalmente, non riesco a capire come un uomo, un essere umano, possa fare qualcosa del genere ad altre persone innocenti. Io non voglio condannare nessuno, però per me l’immaginare – solo immaginare – un cuore che arriva a fare queste cose… che pensieri e che spiriti hanno influenzato questo cuore? Una parola allora viene in mente: misericordia. C’è misericordia in questi cuori? Questo Giubileo è una risposta, una risposta chiara alla violenza senza misericordia, dappertutto”.
Sull’apertura da parte del Papa delle celebrazioni dell’Anno Santo anche ad ebrei e musulmani, Tagle commenta: “Sì e non solo gli ebrei e i musulmani. Da noi, in Asia, quasi tutte le antiche tradizioni religiose – il buddismo, l’induismo, il confucianesimo – tutte queste religioni hanno una tradizione della misericordia. Ad esempio, i monaci buddisti ogni mattina vanno in giro per tutta la città a chiedere cibo, vestiti, ma non per sé stessi: per i poveri. E per il pranzo, la tavola grande dei monaci buddisti è aperta a tutti! I monaci mangiano per ultimi: questa è misericordia!”.
Ribadendo che il Giubileo è “un invito per tutta la Chiesa a rivedere la vita spirituale, pastorale e missionaria, affinché tutti questi aspetti della vita ecclesiale siano strumenti, vie, della Misericordia di Dio”, l’arcivescovo di Manila esprime la speranza che, in questo anno, “il punto di riferimento per il dialogo interreligioso, non solo dal punto di vista accademico, ma anche da quello pratico, sia concentrato sulla misericordia”.