Monsignor Angel Lucio Vallejo Balda, Francesca Immacolata Chaouqui, Nicola Maio, Emiliano Fittipaldi e Gianluigi Nuzzi sono stati rinviati a giudizio dal Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, nell’ambito dell’inchiesta relativa a Vatileaks.
Balda, Chaouqui e Maio sono chiamati a rispondere del reato di cui all’art. 248 del codice penale “perché all’interno della Prefettura per gli affari economici e di COSEA si associavano tra loro formando un sodalizio criminale organizzato, dotato di una sua composizione e struttura autonoma”.
Secondo il Tribunale, scopo di tale sodalizio era quello di “commettere più delitti di divulgazione di notizie e documenti concernenti gli interessi fondamentali della Santa Sede e dello Stato”.
Tutti e cinque gli imputati dovranno poi rispondere del reato di cui agli artt. 63 e 116-bis del codice penale, in quanto, ognuno nel proprio ruolo, “si sono illegittimamente procurati e successivamente hanno rivelato notizie e documenti concernenti gli interessi fondamentali della Santa Sede e dello Stato”.
Mentre da un lato “Vallejo Balda, Chaouqui e Maio si procuravano tali notizie e documenti nell’ambito dei loro rispettivi incarichi nella Prefettura per gli affari economici e nella COSEA”, i due giornalisti “sollecitavano ed esercitavano pressioni, soprattutto su Vallejo Balda, per ottenere documenti e notizie riservati”, da cui poi sono scaturiti i due libri inchiesta Via Crucis e Avarizia.
Ai sensi del decreto emesso dal presidente del Tribunale, Giuseppe Dalla Torre, tutti gli imputati sono stati convocati alle ore 10.30 di martedì 24 novembre per la prima udienza, alla quale, se non compariranno, saranno giudicati in contumacia.
Al tempo stesso, il medesimo decreto ha fissato al 28 novembre il termine per proporre le prove a difesa, mentre si riserva a successivo provvedimento la citazione dei testi.