Renzo parte deciso. Saluta la mamma e i fratelli. Tutti sanno che non tornerà prima d’un anno. L’aveva detto e ripetuto che ha bisogno d’un lungo periodo da vivere lontano dalla famiglia per svelenirsi e ritrovare se stesso.
Da casa ha voluto portare con sé solo un quadro, il volto della persona più cara: la foto che incorniciava un sorriso, il sorriso più dolce della mamma. Un sorriso che si compiace del figlio e si congratula con lui. È un poema il sorriso di chi è orgoglioso di te.
Lo pose al centro del tavolino accanto al letto. Ogni sera appena tornato nella sua stanza e al mattino prima di uscire, non mancava di volgere uno sguardo a quel volto dal largo sorriso. Sorriso che ogni mattino lo rincuorava; ogni sera lo perdonava.
Lontano da casa gli sembrava di respirare finalmente aria di libertà. Senza regole, senza orari, con molti, troppi soldi in tasca. Ma ben presto si trovò in balia di forze cieche: di se stesso e degli amici interessati non a lui, ma alle ricchezze dell’incauto turista.
Non è il caso di elencare e tanto meno descrivere nei minimi particolari le avventure e le avvilenti disavventure del nostro novello “prodigo”.
Tutte le sere, però, dopo giornate più o meno fortunate, non poteva fare a meno di fissare il sorriso della mamma. Lo trovava sempre affascinante e affascinato. Sotto la foto la mamma aveva scritto le parole del poeta: “nel sen che mai non cangia avrai riposo”.
Ma ciò che decisamente sconvolse e insieme raddrizzò la sua vita fu proprio il periodo più nero e trasgressivo. Ogni sera di quel periodo buio aveva a suo faro solo quel quadro: il sorriso inossidabile della mamma.
Nel confronto fra i tradimenti del figlio e l’inalterabile sorriso della mamma, vinse quest’ultimo. Renzo non resse più e si lasciò vincere dall’amore di quel “sen che mai non cangia”.
Dimagrito, rattoppato, immiserito e sconvolto… tornò a casa. Ad attenderlo sulla porta c’era il sorriso di lei orgogliosa di lui; quel sorriso puntuale e vincente. Dopo un lungo abbraccio, Renzo alzò la mano destra della mamma come si fa nello sport per dichiarare il vincitore.
Ad ogni tuo ritorno, dopo il tuo abbraccio con Dio, è Dio stesso che alza il tuo braccio.
Ciao da p. Andrea
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