La Francia ha ottenuto l’aiuto militare dei paesi dell’Unione Europea, dopo gli attentati del 13 novembre a Parigi che hanno visto la morte di 129 persone. La decisione – annunciata stamani dal capo della diplomazia europea, Federica Mogherini – è stata presa all’unanimità dai ministri della difesa a Bruxelles dopo che il francese Jean-Yves Le Drian ha presentato una richiesta formale di sostegno ai partner della UE.
Le Drian ha invocato l’articolo 42.7 del trattato di Lisbona, che prevede il sostegno militare a uno stato dell’Unione in caso di aggressione. Ieri la “clausola per la difesa comune” era stata invocata, davanti al Congresso francese, dal presidente Francois Hollande che aveva dichiarato: “La Francia è in guerra”. È la prima volta che la clausola entra in vigore dall’approvazione del trattato, nel 2009. “È un atto politico, un gesto politico”, ha spiegato la Mogherini. Ogni paese assisterà dunque la Francia in base alle proprie capacità militari e alla propria politica estera.
Intanto, mentre i raid francesi continuano a bombardare i centri nevralgici dell’Isis a Raqqa in Siria, prosegue la caccia all’uomo contro Salah Abdeslam, l’ottavo terrorista che avrebbe fatto parte del commando e che è ancora in fuga. Parigi prova invece a risvegliarsi dall’incubo: lunedì mattina le scuole sono state riaperte, e nel pomeriggio è stata la volta dei musei. Anche la Tour Eiffel ha riacceso le sue luci colorandole con il tricolore francese. Confermate poi dal governo sia le elezioni regionali, sia la Cop21, la convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.
Sul web riaffiorano, invece, giorno dopo giorno, testimonianze e filmati amatoriali dei sopravvissuti a quel drammatico venerdì sera. In particolare sta circolando in rete, condiviso già da oltre 20mila utenti, il commovente post di Antoine Leiris, giornalista 34enne, padre di un bimbo di 17 mesi, che ha perso la moglie negli attentati. Una lettera aperta ai terroristi che l’uomo ha voluto intitolare “Non avrete il mio odio”.
Antoine aveva sperato fino all’ultimo che la moglie non fosse tra le vittime delle stragi, poi la Morgue lo ha chiamato per identificare il corpo della consorte. Quindi sul suo profilo Facebook ha scritto: “L’ho vista stamattina. Finalmente, dopo giorni e notti d’attesa. Ed era così bella, bella come quando è uscita venerdì sera, bella come quando mi ha fatto follemente innamorare di lei 12 anni fa”.
“Venerdì sera – prosegue – avete rubato la vita di una persona eccezionale, l’amore della mia vita, la madre di mio figlio ma no, non avrete il mio odio. Non so chi siete e non voglio saperlo, siete delle anime morte. Se il Dio in nome del quale uccidete ciecamente ci ha fatti a sua immagine, ogni pallottola nel corpo della mia donna sarà allora una ferita nel suo cuore. E io allora non vi farò il dono di odiarvi. Certo lo meritereste ma rispondere all’odio con la collera sarebbe cedere alla stessa ignoranza che vi ha resi ciò che siete”. “Voi – prosegue Leiris – volete che io abbia paura, che guardi i miei concittadini con sospetto, che sacrifichi la mia libertà per la sicurezza. Eh no, non ce la farete”.