Sanctuary of Divine Mercy in Krakow

Luca Marcolivio

Santa Faustina Kowalska e la porta giubilare del cuore

Riscoprire il culto della Divina Misericordia permette di lasciare entrare Dio in noi per poi uscire ed andare incontro alle necessità del prossimo

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L’anno della Divina Misericordia attende impazientemente di aprire le sue porte sante a tanti uomini e donne di ogni parte del mondo, per offrire la grazia di gustare la dolcezza della bontà di Dio e il suo infinito amore per ogni sua creatura.

Questi concetti teologici rischiano di essere poco compresi ed apprezzati se non si richiama la vita dei santi, i quali hanno in qualche misura riflesso un raggio dello splendore della Divina Misericordia.

Una santa che lo scorso secolo ha accolto, testimoniato e diffuso il culto della Divina Misericordia è stata Faustina Kowalska. La conoscenza della sua storia può diventare veicolo della grazia della misericordia, perché testimonia l’agire di Dio nell’animo umano.

All’età di 23 anni, Faustina entrò nel convento delle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia, dove vi rimase per dieci anni sino alla sua morte, svolgendo i lavori più umili di cuoca, di giardiniera e di portinaia. Questa sua ordinarietà, accompagnata da uno stile di vita umile e silenzioso, nascondeva l’attrazione della sua anima verso il cuore misericordioso di Dio.

Le sue giornate trascorrevano meditando gli insegnamenti della misericordia di Dio, contemplando i gesti evangelici del suo Divin Maestro, per conservarli intatti nel suo cuore. Tutta questa devozione era finalizzata a rivelare al mondo intero la conoscenza di questo amore compassionevole.

Una delle celebri frasi del Diario di Suor Faustina riporta le seguenti parole che ha ricevuto dal Gesù: “Segretaria del Mio mistero più profondo, …il tuo compito più profondo è di scrivere tutto ciò che ti faccio conoscere sulla Mia misericordia, per il bene delle anime che leggendo questi scritti proveranno un conforto interiore e saranno incoraggiate ad avvicinarsi a Me”.

L’accettazione della sua malattia testimonia come il sacrificio da offrire per le anime dei peccatori costituisce il vertice della spiritualità e della concretezza della vita di questa santa, la quale ha manifestato il suo amore misericordioso, offrendo il suo dolore per la salvezza delle anime. Questo suo gesto evangelico ha costituito il sigillo della sua spiritualità, rendendo vivo ed operante l’amore misericordioso di Dio per ogni uomo venuto al mondo.

La vita affascinante di questa santa traccia un solco profondo della spiritualità cristiana, nella quale Dio ha seminato con abbondanza e nella quale ogni uomo può raccogliere i frutti della sua misericordia. 

Quale insegnamento lascia la vita di Faustina Kowalska ai nostri giorni? La prima urgenza è quella di diffondere la giusta conoscenza di Dio come Padre buono e misericordioso che ha mandato il suo Figlio per la nostra salvezza, attraverso la sua passione, morte e resurrezione. Questo annuncio è il vero bisogno che l’uomo necessità di ricevere. Senza avere la certezza dell’amore di Dio che ci accompagna in ogni istante della nostra vita, è molto difficile formare una famiglia sana, aprirsi all’accoglienza della vita nascente, educare i figli con disciplina ed amorevolezza, curare gli anziani della propria famiglia, compiere santamente il proprio lavoro, diventare onesti cittadini, vivere con coerenza la vita cristiana.

Il cuore aperto di Gesù contemplato quotidianamente da Faustina Kowalska è una sorgente inesauribile di grazia, che ispira e feconda ogni azione dell’agire umano. È curioso osservare che l’allontamento da Dio da parte dell’uomo moderno è corrisposto al rifiuto della sofferenza: le seperazioni, gli aborti, la diffamazione, la calunnia,  l’edonismo, il relativismo sono la conseguenza diretta della rimozione del culto verso il cuore misericordioso di Dio.

Il cuore dell’uomo, quando è raggiunto dall’infinito amore di Dio diventa capace di scoprire quale è il vero senso della vita e il valore della  sofferenza, come porta che apre l’accesso al cielo, purificando se stessi e i destinatari del sacrificio del nostro dolore.

Faustina Kowalska, attraverso la testimonianza della malattia vissuta in comunione con il cuore misericordioso di Dio, indica ad ogni uomo lo spirito cristiano per varcare la porta santa della sofferenza, trasformando il cuore dell’uomo come porta di accesso verso i  bisogni dell’intera umanità.

Questo pellegrinaggio alla porta santa del proprio cuore inizia con il rifiugiarsi nelle piaghe del cuore di Dio per offrire accoglienza verso gli ultimi della nostra società.

Così ogni cuore essere umano potrà diventare “porta giubilare”, dove lasciare entrare Dio e dove poter uscire per andare incontro alle necessità del nostro vicino, che aspetta di conoscere la Sua infinita misericordia, la quale apre la vita alla speranza dell’eternità dopo le fatiche, le gioie ed i patimenti della peregrinazione terrena.

 

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Osvaldo Rinaldi

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