Lo scorso 30 settembre Luigi de Magistris, sindaco di Napoli, fece parlare di sè trascrivendo nel registro dello Stato civile l’atto di nascita di un bambino con due madri, figlio biologico (con inseminazione) di una delle due conviventi. Ora, ad oltre un mese da quel fatto, Gerarda Pantalone, prefetto di Napoli, ha annullato d’ufficio l’atto. Il provvedimento della prefettura è arrivato in assenza dell’intervento del sindaco al quale il prefetto, lo scorso 28 ottobre, aveva inviato una diffida in cui si “invitava” a procedere all’annullamento.
Il bambino non avrà dunque nè doppio cognome nè l’indicazione del nome della seconda madre che, nell’atto di trascrizione, era stato inserito nella sezione in cui normalmente si indica il nominativo del padre. De Magistris dovrà inoltre ”annotare gli estremi dell’atto così come modificato nel registro dello stato civile”.
La vicenda ha avuto inizio quando la mamma biologica del bambino, napoletana, e la donna sarda con cui si è sposata in Spagna (dove sono ammessi i matrimoni omosessuali), si recano presso gli uffici anagrafe spagnoli per far trascrivere l’atto di nascita del loro bambino nato il 3 agosto con la fecondazione artificiale.
Le due donne si rivolgono quindi al Consolato generale d’Italia per far trascrivere l’atto di nascita del piccolo e poter chiedere così anche il documento d’identità. Il Consolato respinge però la richiesta, così le due decidono di rivolgersi al Comune di Napoli per avere la registrazione. Si arriva allora al 30 settembre, con quella che de Magistris stesso ha definito ”un’interpretazione originale, ma costituzionalmente orientata”. La Prefettura a questo punto chiede al Comune tutta la documentazione per procedere a ”una valutazione” che si conclude con esito negativo, l’invio della diffida e l’annullamento d’ufficio.