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Milano: Scola ordina cinque nuovi diaconi, professionisti e padri di famiglia

La celebrazione domani pomeriggio, sabato 7 novembre, in Duomo

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Saranno cinque i nuovi diaconi permanenti che il cardinale Angelo Scola ordinerà domani, sabato 7 novembre, nel Duomo di Milano, alle 17.30. Gli ordinandi diaconi sono sposati e padri e concilieranno impegni professionali e familiari con gli incarichi pastorali. Si tratta di: Thomas Anthony Lyden, 41 anni, insegnante di religione cattolica di origini scozzesi, vive ad Arese con la moglie e i suoi sei figli, l’ultima nata pochi giorni fa.  Guglielmo Gualandris, 56 anni, milanese, sposato con due figli, responsabile amministrativo di una ditta. Alessandro Lodolo D’Oria, 55 anni, vive con la moglie due figli e una ragazza in affido a Gerenzano e lavora come fund-raiser. Alberto Meneghello, 53 anni, di Villanova di Bernareggio, coniugato con tre figli, impiegato come responsabile dell’assistenza tecnica di una ditta di strumentazioni scientifiche. Claudio Savi, 50 anni, sposato e padre di quattro figlie, abita a Vignate,  esercita la professione di medico anestesista.

Al termine della cerimonia l’arcivescovo di Milano comunicherà a ciascuno di loro i luoghi e gli ambiti in cui esercitare il loro servizio, dalla carità alla pastorale sanitaria o culturale, dalla pastorale parrocchiale a quella familiare, dove mettere in partica il motto che hanno scelto, in preparazione all’ordinazione, “Se uno vuol essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servo di tutti”.

Introdotto in Diocesi nel 1987 dall’allora arcivescovo di Milano il cardinale Carlo Maria Martini, il diaconato permanente viene anche definito “ministero della soglia”. I diaconi permanenti non celebrano la messa e non confessano ma affiancano i sacerdoti in tutte le attività di servizio della Chiesa facendo da tramite tra coloro che vivono già all’interno della Chiesa e chi è lontano, in ricerca, “sulla soglia” appunto. Il nuovo “Direttorio per il Diaconato” entrato in vigore il 19 marzo di quest’’anno ha apportato una serie di modifiche e precisazioni, soprattutto circa il discernimento, la formazione dei candidati a questo servizio. 

In base alle nuove disposizioni il cammino formativo comprende circa un anno di discernimento, due di aspirantato e tre come candidati, scanditi dall’istituzione di lettorato (il servizio della Parola di Dio), accolitato (il servizio dell’Eucaristia) e dall’ordinazione diaconale. La formazione scolastica avviene presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose ed è finalizzata al raggiungimento di una laurea triennale in Scienze Religiose. Per accedere a questo percorso è richiesto un diploma di scuola superiore che prima non era considerato un requisito necessario. Si è inoltre stabilito che al compimento dei 75 anni i diaconi rimettono il loro mandato nelle mani del Vescovo. Inoltre è prevista la “verifica” della destinazione, con tre diaconi incaricati di testare sul campo se ci sono problemi o difficoltà nell’esercizio del servizio.

La parte maggiormente ampliata è quella dedicata all’esercizio del ministero, con l’introduzione del criterio della “mobilità compatibile” in base alla quale si è stabilito che la destinazione del diaconato dovrà tenere conto degli impegni familiari del candidato. “I diaconi non sono i supplenti dei parroci ma sono membri del clero che spesso sposati, vivono e lavorano in un contesto secolare”, spiega don Giuseppe Como, rettore per la Formazione del Diaconato permanente.

Con queste ultime ordinazioni i diaconi permanenti in servizio nella Diocesi arrivano a 143, per l’83% sposati, con un’età media di 60 anni.

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La celebrazione sarà trasmessa in diretta su Chiesa Tv – canale 195, e www.chiesadimilano.it (omelia in differita su Radio Mater alle 22.45)

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ZENIT Staff

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