Anglicani e ortodossi organizzeranno insieme una conferenza internazionale da tenere a Istanbul il prossimo anno sul tema delle moderne schiavitù e del traffico di esseri umani. La decisione – informa L’Osservatore Romano – è stata presa dal patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo, e dall’arcivescovo di Canterbury e primate della Comunione anglicana, Justin Welby, al termine della visita di due giorni compiuta a Londra dal leader ortodosso.
L’annuncio è stato dato attraverso un comunicato congiunto, nel quale, oltre a illustrare il bilancio della visita, si ricorda la dichiarazione comune intitolata “A immagine e somiglianza di Dio: un’antropologia piena di speranza”, messa a punto dalla Commissione internazionale per il dialogo teologico ortodosso-anglicano al termine della riunione tenuta nel settembre scorso. Il testo – spiega ancora il quotidiano della Santa Sede – è il risultato di sei anni di studio su ciò che anglicani e ortodossi possono dire insieme sul concetto della “persona umana a immagine di Dio” e costituirà il fondamento teologico per future discussioni sulle conseguenze pratiche e teologiche per affrontare temi chiave, come la tutela dell’ambiente, e questioni relative alla vita familiare e all’etica.
Nel corso della visita a Londra, Bartolomeo ha chiesto un’azione urgente per la giustizia climatica in vista del vertice delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico a Parigi, il cosiddetto Cop21. Il patriarca si è soffermato sul dovere etico e morale che pesa sui partecipanti all’appuntamento di Parigi. “Non è troppo tardi per agire — ha detto – ma non possiamo permetterci di aspettare. Siamo tutti d’accordo sulla necessità di proteggere le risorse naturali del nostro pianeta. E noi ci troviamo tutti sulla stessa barca”. Ha quindi esortato cittadini, governi, istituzioni, autorità a esprimere pareri, prendere decisioni e agire in maniera immediata per dare maggiore impulso a un nuovo ethos ambientale.
Da parte sua, l’arcivescovo di Canterbury ha elogiato il patriarca ortodosso per l’impegno e il ministero per l’ambiente. “Il nostro ospite — ha sottolineato – ha da sempre dedicato il suo ministero alla preoccupazione per il creato di Dio. Nel corso degli anni, le sue iniziative nell’ambito religioso, scientifico e ambientale, che hanno coinvolto molti di noi, hanno portato alcuni dei maggiori esperti in questi campi a guardare in maniera più dettagliata al modo in cui l’umanità sta danneggiando il mondo di Dio”. L’arcivescovo di Canterbury si è detto ben consapevole, insieme “ai nostri fratelli e sorelle della Comunione anglicana” di come il cambiamento climatico “stia già colpendo i più poveri del mondo, coloro che hanno bisogno di un minimo di risorse per sopravvivere e tuttavia trovano sempre più difficile reperirle”.
Secondo il patriarca Bartolomeo, “i diritti umani fondamentali come l’accesso all’acqua, all’aria pulita e al cibo sufficiente dovrebbero essere a disposizione di tutti, senza distinzioni né discriminazioni. Siamo convinti — ha affermato — di non poter separare la nostra preoccupazione per la dignità umana, per i diritti dell’uomo e per la giustizia sociale, dalla preoccupazione per la tutela dell’ambiente e della sostenibilità”.
La visita si è conclusa dunque con il riconoscimento che la dichiarazione comune dei due leader, emessa appunto nel loro incontro al Fanar del gennaio 2014, possa continuare a fornire la base e la visione d’insieme necessaria per testimoniare il Vangelo di Gesù Cristo oggi. Bartolomeo ha tra l’altro invitato il primate anglicano a un pellegrinaggio congiunto a Nicea e in Cappadocia nel 2016.