Nelle mani del Papa, al termine dell’Udienza generale di oggi, è stato consegnato l’invito a fare un pellegrinaggio a Kalwaria Zebrzydowska, il principale santuario mariano dell’arcidiocesi di Cracovia, particolarmente caro a Karol Wojtyła fin da quando era bambino – si trova infatti si trova infatti a 12 km dalla città natale Wadowice – che fu un punto di riferimento e di preghiera anche da cardinale, soprattutto nei momenti più complicati.
Proprio nel giorno onomastico di san Giovanni Paolo II – riferisce L’Osservatore Romano – la lettera di invito a Kalwaria, firmata dal cardinale arcivescovo di Cracovia, Stanisław Dziwisz, è stata presentata a Francesco dal vescovo ausiliare Damian Andrzej Muskus, presidente del comitato organizzatore della Giornata mondiale della Gioventù che si svolgerà nella città polacca nel luglio 2016. Con lui padre Azariasz Jacek Hess, custode del santuario, e due rappresentanti del comitato della Gmg: padre Samuele Stanisław Portka e, a nome dei giovani, Dariusz Luczak.
Dall’Argentina è venuto invece a far visita al Papa il più famoso comico argentino, Carlitos Balá, vivacissimo nonostante i suoi 90 anni. “Il Papa è un esempio per tutto il mondo con la sua umiltà e sincerità” ha detto l’attore al quotidiano, confidando anche di aver ricevuto una telefonata di Francesco il 13 agosto scorso, proprio nel giorno del suo 90° compleanno. Con lui il cantante italo-argentino Odino Faccia che, in più di un’occasione, ha interpretato brani di carattere religioso, ispirandosi ai Papi Francesco e a Giovanni Paolo II, e che ora si sta rendendo protagonista di una serie di iniziative musicali attraverso la Rete di voci per la pace. Insieme ai due artisti erano presenti all’udienza anche alcuni medici clown, “impegnati a donare un sorriso ai bambini ricoverati negli ospedali argentini”.
A proposito di bambini, 50 studenti cattolici di Sendai, capoluogo della regione Tohoku, sono arrivati dal Giappone a quattrocento anni da quel 3 novembre 1615, quando una delegazione guidata dal samurai Hasekura Tsunenaga, la cosiddetta Missione Keicho, fu ricevuta in udienza da Papa Paolo V. Ad accompagnare gli studenti dell’Istituto Sant’Orsola, il vescovo di Sendai, monsignor Martin Tetsuo Hiraga, e Date Yasumune, venuti a Roma – spiegano – “per lanciare un messaggio di speranza e di dialogo che affonda le sue radici proprio nella nostra storia”.
Particolarmente significativa, poi, la presenza in piazza San Pietro di 14 studenti musulmani iraniani dell’Università delle religioni e del Centro teologico di Qom, a Roma nell’ambito di uno scambio culturale interreligioso con la Pontificia Università Lateranense, una cui delegazione sarà presto ospite dell’Università iraniana. Accanto a loro, una “piccola rappresentanza del piccolo resto dei cristiani” in Anatolia, guidati da padre Francis Dondu, parroco di Mersin.
Infine, il Pontefice ha incontrato Paola Leone e Jude Samulsk che hanno presentato i progressi della ricerca scientifica per sviluppare la cura per il morbo di Canavan, rara sindrome neurodegenerativa. Con loro tre bambini affetti da questa malattia, accompagnati dai familiari. Questi studi innovativi, portati avanti negli Stati Uniti, “cercano di trovare una speranza per i bambini che, fin dai primi mesi di vita, manifestano gravi disturbi allo sviluppo psicomotorio oltre a ipotonia, macrocefalia e cecità, con un’aspettativa di vita limitatissima”.
Per parlare, invece, di come si possano “superare le conseguenze sociali della disabilità” hanno voluto incontrare il Papa i responsabili dell’associazione comasca Amicinsieme. Cinquanta volontari, spiega il presidente Mario Evangelio, “s’impegnano a non lasciare mai soli i giovani disabili, accompagnandoli a fare passeggiate, escursioni e organizzando per loro momenti di svago”. E sempre “l’attenzione alla disabilità” è l’obiettivo del gruppo Simpatia e amicizia di Bologna, fondato da don Mario Campidori come particolare segno di affetto a Papa Pio XII.