Il dibattito sui matrimoni omosessuali torna a interessare l’isola d’Irlanda. Dopo che nel maggio scorso un referendum ha introdotto in Eire questo nuovo istituto, in Irlanda del Nord si discute di una mozione che chiede all’esecutivo di promuovere una legge per permettere a coppie dello stesso sesso di unirsi in matrimonio. Si tratta del quinto tentativo di esportare le nozze gay anche in Irlanda del Nord.
Ieri, 2 novembre, è arrivato con il voto favorevole del Parlamento locale di Belfast al matrimonio omosessuale. Tuttavia il veto del Dup (Partito Unionista Democratico, di matrice protestante) ha bloccato tutto. La mozione era stata presentate da Sinn Fein e Sdlp (le 2 maggiori formazioni di sinistra dell’Ulster, radicate tra i cattolici), ed è passata con 53 sì e 52 no. Ma in base alla legge che impone la necessità di una maggioranza interconfessionale non è comunque entrata in vigore.
Al punto di vista di Sinn Fein e Sdlp fa da contraltare la ferma contrarietà dei vescovi cattolici. “In vista del dibattito in Assemblea – scrivono i vescovi irlandesi in una lettera aperta – desideriamo esprimere la nostra particolare preoccupazione per il fatto che la mozione presentata non fornisce alcun dettaglio sulla portata della normativa proposta. È anche completamente silenziosa sulla questione fondamentale del rispetto della coscienza religiosa” sia a livello individuale sia a livello delle Chiese e di altri gruppi religiosi. “Chi vota a favore di questa mozione non ha alcun modo di sapere tutte le conseguenze che una tale voto potrà avere”.
I presuli chiedono ai politici “di dare priorità ai diritti e al benessere dei minori” al momento di votare. “Credenti ma anche non credenti hanno da tempo riconosciuto sulla base della loro esperienza che la famiglia, fondata sul matrimonio di un uomo e una donna, è il posto migliore e ideale per crescere i bambini”, spiegano i vescovi. Che citano quindi papa Francesco, laddove egli afferma che “occorre ribadire il diritto dei bambini a crescere in una famiglia, con un papà e una mamma capaci di creare un ambiente idoneo al suo sviluppo e alla sua maturazione affettiva”.
La lettera, firmata in testa dall’arcivescovo di Armagh, mons. Eamon Martin, si conclude con un appello: “La verità sul matrimonio deriva dalla sua natura intrinseca come un rapporto basato sulla complementarità di un uomo e una donna e sulla capacità unica di questa sola relazione di generare una nuova vita. Questa verità non cambia con le maree mutevoli del costume storico o opinione popolare. Facciamo appello ai membri dell’esecutivo dell’Irlanda del Nord e dell’Assemblea di dare assoluta priorità alle altre questioni che hanno un impatto sui bambini, il matrimonio e la famiglia nella nostra società”, tra cui “i livelli di povertà infantile in Irlanda del Nord, che sono tra i più elevati in Europa occidentale”.