“I non musulmani hanno sempre contrastato i musulmani e spesso si sono alleati per danneggiarli”. Questa affermazione è contenuta nel capitolo di un libro scolastico di III media (ottava classe) dedicato alle Nazioni Unite e adottato negli istituti della provincia del Punjab.
Secondo la commissione nazionale di Giustizia e pace (Ncjp) dell’episcopato del Pakistan, citata da L’Osservatore Romano, molti libri di testo sono pieni di argomenti simili, che, evidentemente, “fomentano l’odio contro le minoranze” e che andrebbero rimossi per favorire un clima favorevole alla pace.
La Ncjp ha condotto una ricerca approfondita, analizzando i volumi inseriti nel piano di studi obbligatorio delle scuole pubbliche della provincia. I risultati dell’indagine sono stati presentati il 19 maggio scorso in una conferenza sul tema: “Sradicare l’intolleranza religiosa attraverso il sistema educativo formale in Pakistan”, che, svoltasi a Lahore, ha visto la partecipazione di intellettuali, educatori e attivisti per i diritti umani.
“Insegnare l’odio o il pregiudizio agli studenti è illegale”, ha sottolineato ad AsiaNews Peter Jacob, direttore esecutivo del Center for Social Justice (Csj). “Non c’è controllo sugli editori indipendenti e sulla letteratura che pubblicano. Per questo motivo, il Governo deve intervenire con attenzione e impedire la pubblicazione di certi testi”, ha aggiunto.
Intanto ieri, sempre in Pakistan, si è verificato un nuovo episodio di violenza ai danni di una chiesa protestante, oggetto di atti vandalici. L’assalto è avvenuto a Chakwal, nella provincia del Punjab, a circa 300 km a Sud di Lahore. Coinvolti nelle violenze sei cristiani, tra i quali il Pastore Suhail Masih, percossi da uomini armati, istigati da un imam locale, mentre si trovavano nella chiesa. Gli aggressori sono penetrati nel luogo sacro, e hanno iniziato a devastare e percuotere i presenti, fuggendo prima dell’arrivo della polizia Due persone sono state fermate dagli agenti e poi rilasciate. I feriti sono in ospedale con lesioni non gravi.
Secondo le prime ricostruzioni, diffuse dall’agenzia Fides, nei giorni scorsi il Pastore Masih e i suoi compagni erano stati accusati dai musulmani della zona di operare “proselitismo e conversioni di musulmani”. La comunità cristiana di Chakwal ha tenuto una manifestazioni di protesta chiedendo l’arresto dei colpevoli e la registrazione di una denuncia ufficiale.