So-called Holy Ghost hole in the St. Blaise Church in Dillingen an der Donau (D)

WIKIMEDIA COMMONS - GFreihalter

Pentecoste… aurora di missione

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Gv 15,26-27; 16,12-15 (Messa del giorno, anno B)

Share this Entry

Lettura

La Pentecoste celebra la nuova creazione operata dall’effusione dello Spirito sui credenti. La Chiesa non nasce all’improvviso, quasi per incanto, ma dopo un lungo processo di preparazione che, nella persona e nell’attività di Gesù prima, e in quella dello Spirito Santo poi, raggiunge il suo culmine. La Comunità che nasce si qualifica subito come missionaria (cfr. Gv 15,26-27). È l’identità della Chiesa, è la fedeltà al mandato ricevuto dal suo Signore.

Meditazione

«[…] si trovavano tutti insieme nello stesso luogo» (At 2,1). L’espressione greca che traduciamo con tutti insieme (epì to autò), indica una comunione affettiva tra le persone. La Chiesa che nasce si presenta già come una comunità dove non ci sono più rivalità fra quegli stessi Apostoli che prima litigavano per i primi posti, non c’è gelosia né invidia. È una comunità che vive la comunione affettiva e amicale in Cristo. La Chiesa, nata dall’effusione dello Spirito, si presenta come comunità santa e unita pur nella diversità e nella molteplicità di lingue, popoli, culture. Lo Spirito scende sulla comunità «…come il soffiare di vento impetuoso» (At 2,2): è una descrizione improntata alla teofania del Sinai (Es 19,18), cioè alla manifestazione di Dio in occasione dell’Alleanza con Israele attraverso il dono dei “dieci comandamenti”. In quell’occasione Israele da tante tribù divenne un solo popolo. Nella Pentecoste lo Spirito Santo di tanti uomini e donne fra loro diversi crea una sola famiglia: la Chiesa. La Pentecoste è l’anti-Babele: dalla dispersione alla riunione, da lingue diverse a una lingua che tutti intendono, da tanti popoli il nuovo Popolo di Dio, chiamato e mandato per evangelizzare. Perché la fede deve esprimersi! “Dire Dio” e testimoniare la gioiosa notizia di Dio che in Cristo muore e risorge è compito a cui la Chiesa, e in essa ciascun battezzato, non può sottrarsi. Ne va della sua identità e credibilità. A Pentecoste si aprono le porte del Cenacolo: è l’ora della missione. Bisogna però avere chiara coscienza che è lo Spirito l’anima della missione, mentre la Parola ne è la protagonista. La Comunità è solo uno strumento. Per questo l’evangelizzazione necessita di una profonda dimensione interiore, di contemplazione, di intima comunione con il Cristo pasquale. Gli Apostoli partono per le vie del mondo a comunicare quel Cristo che hanno visto e udito, che le loro mani hanno toccato e i loro occhi hanno contemplato. Dall’interiorità profonda della loro esperienza scaturisce la parola, il servizio, la missione.

Preghiera

Germoglia lo Spirito, respiro di pace; si schiude al sorriso il paradiso d’Adamo. Ora sboccia speranza nel grembo di Eva. Aurora risuona… e Pentecoste si svela. Amen.

Agire

Oggi ripeterò più volte questa preghiera, perché il mio cuore si schiuda alla speranza e le mie labbra regalino un sorriso.

Meditazione a cura di mons. Mario Russotto, vescovo di Caltanissetta, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione