Manca oggi la regia dello Spirito Santo

O perché non se ne capisce l’importanza o forse perché l’uomo pensa di poter dirigere da se stesso ogni scena della realtà in cui vive

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Il film più grande e innovativo che sia stato mai scritto e diretto nella storia degli uomini è il vangelo! Si è cercato di imitarlo, di adattarlo, di superarlo, di reinventarlo, ma non ci sono risultati ad oggi capaci di avvicinarsi a questa opera cinematografica celeste. Il merito è tutto nelle mani del suo regista divino: lo Spirito Santo, supremo Maestro che guida ogni evento per trasformarlo in salvezza, redenzione, verità, amore. Il vangelo non è un magnifico racconto di fantascienza, di raffinata elaborazione filosofica, di elevata struttura culturale, è di più, perché in esso non vi è una sola parola inutile, vana, riempitrice di spazi o varchi riflessivi incompleti. La regia è così altamente ricercata che nulla in esso avviene per caso, per un incontro fortuito di circostanze. Ogni sequenza, anche la più semplice, insignificante, occasionale, in realtà è carica di mistero e programmata dallo Spirito del Signore. Gesù stesso è da Lui mosso fino all’ultimo suo respiro. Scrive il teologo mons. Di Bruno: Possiamo affermare che dal primo istante del suo concepimento, fino allultimo, quello vissuto sulla croce, quando consegna il suo spirito nelle mani del Padre, Gesù è lopera dello Spirito di Dio. Niente avviene in Lui senza lo Spirito del Signore. Tutto invece si compie in Lui nello Spirito Santo. Questa stessa verità deve essere di ogni apostolo di Gesù, di ogni suo discepolo, di ogni cristiano, se vuole operare salvezza sulla nostra terra. Le ultime parole del sacerdote ci fanno interrogare sulla nostra condizione di cristiani e di registi della nostra vita e di quella degli altri. Siamo un po’ scarsi. Va detto! I nostri film non raggiungono a volte nemmeno la sufficienza. Quasi sempre operiamo da noi stessi e siamo frutto di una quotidianità stanca, avvilita, oppure rumorosa, litigiosa, prepotente e senza un filo d’aria dello spirito attorno.

In questi termini prende il sopravvento l’idolatria, la superstizione, l’empietà, ritardando la salvezza del mondo che crede, al contrario, di aver nelle mani la chiave giusta per risolvere ogni problematica umana. Ma ogni cosa che si raggiunge senza la regia dello Spirito Santo, pur nella sua veste accattivante e nell’immediato risolutrice di un certo disagio sociale, familiare, personale, non porta a nulla. I castelli di carta, pur se colorati e gradevoli a vedersi, al primo temporale saranno spazzati via. È una legge naturale che sovrasta il volere degli uomini, perché scritta direttamente dalla Spirito di Dio. I credenti non possono e non devono stare alla finestra a guardare. Si è veri cristiani se si invoca lo Spirito del Signore e si vive una vita nella Parola, per prepararGli un terreno fertile, dove possa agevolmente piantarsi. Mai lo Spirito Santo prenderà forma nella nostra vita, se non ci diamo in tutto al Padre. Solo così saremo liberi, pur se immersi nell’obbedienza allo Spirito. Potremo così prendere un posto nella storia, necessario per continuare l’opera della salvezza che oggi fa fatica ad emergere, per la fragilità dell’uomo e il suo legame viscerale con le regole da lui inventate. Essere oggi nello Spirito Santo significa cambiare vita; illuminarla; farla diventare parte attiva del disegno divino di redenzione dell’Umanità. Di riflesso il lavoro o il ruolo che ognuno occupa nella società assume una dimensione superiore, che attrae e fa suo il volere celeste. Un modello di vita in cui non abbia più ragione di esistere il senso fortuito o occasionale che si da alle cose, perché nulla è per caso nella volontà del Creatore. Il vangelo ci illumina su questa strada. Quando, ad esempio, Gesù trova Filippo in Galilea. Non si tratta di un “trovare” occasionale, fortuito. È un trovare per ricerca, perché lo Spirito Santo manda Gesù verso Filippo e Filippo verso Gesù.

È questa divina regia che a noi quasi sempre sfugge nel nostro modo di intendere, vedere e comunicare le cose. Noi pensiamo che ogni nostro incontro sia fortuito, occasionale, casuale. Nulla ripeto è fortuito e niente è casuale nell’opera dello Spirito Santo. L’uomo deve reagire se vuole essere protagonista della storia in cui vive, sia esso un semplice operaio, sia occupi mansioni che stanno alla base delle grandi decisioni economiche, politiche, sociali. Necessita un cambiamento di mente, cuore, pensieri, valutazioni per incontri e persone, oppure si rischia di essere divorati dalla grande vanità umana, che impedisce di guardare oltre il proprio naso. Una cosa è trovare le cose da se stessi, altra è cercarle e trovarle perché lo Spirito Santo le fa scoprire. Si può senz’altro conoscere la storia, ma non per questo si conosce il Dio che fa la storia. L’assenza in noi della vera conoscenza del Dio della storia è una delle cause di tante contraddizioni nella nostra vita, che si riflette su i guasti che si compiono ogni giorno nel mondo. Non a caso le guerre non finiscono mai; le divisioni religiose si acuiscono; le immoralità accedono in ogni ambiente laico o religioso; le ingiustizie prevalgono rispetto al bisogno di giustizia che c’è tra la gente; il diritto naturale che apre da sempre le speranze alla giustizia sociale e personale, viene tradito dalla legge degli uomini, allontanandolo sempre di più da una sua corretta attuazione. Nella nostra società il film della vita manca della vera regia dello Spirito Santo. Manca perché non se ne capisce l’importanza o forse perché l’uomo pensa di poter dirigere da se stesso ogni scena della realtà in cui vive. Il prodotto finale è così spesso di cattivo gusto e con risultati discutibili. Nel giorno della Pentecoste e non solo si rifletta sulla crisi d’identità dello spirito umano, per iniziare ad essere veri discepoli di Cristo nel nostro difficile tempo.

Chi volesse contattare l’autore può scrivere al seguente indirizzo email: egidio.chiarella@libero.it. Per ulteriori informazioni: www.egidiochiarella.it. Per ordinare l’ultimo libro di Egidio Chiarella si può cliccare qui.

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Egidio Chiarella

Egidio Chiarella, pubblicista-giornalista, ha fatto parte dell'Ufficio Legislativo e rapporti con il Parlamento del Ministero dell'Istruzione, a Roma. E’ stato docente di ruolo di Lettere presso vari istituti secondari di I e II grado a Lamezia Terme (Calabria). Dal 1999 al 2010 è stato anche Consigliere della Regione Calabria. Ha conseguito la laurea in Materie Letterarie con una tesi sulla Storia delle Tradizioni popolari presso l’Università degli Studi di Messina (Sicilia). E’ autore del romanzo "La nuova primavera dei giovani" e del saggio “Sui Sentieri del vecchio Gesù”, nato su ZENIT e base ideale per incontri e dibattiti in ambienti laici e religiosi. L'ultimo suo lavoro editoriale si intitola "Luci di verità In rete" Editrice Tau - Analisi di tweet sapienziali del teologo mons. Costantino Di Bruno. Conduce su Tele Padre Pio la rubrica culturale - religiosa "Troppa terra e poco cielo".

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