Diocesi di Roma in preghiera per i martiri contemporanei e per il dono della pace

Sabato 23, vigilia di Pentecoste, le comunità del settore Centro si ritrovano con il vescovo Zuppi nella basilica dei Santi Apostoli. A San Bartolomeo all’Isola Tiberina, invece, la celebrazione promossa da Sant’Egidio

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Seguendo la proposta giunta dalla presidenza della Conferenza episcopale italiana, anche nella diocesi di Roma sabato 23 maggio, vigilia della solennità di Pentecoste, sono in programma diverse veglie di preghiera che saranno dedicate «ai martiri contemporanei, alla tragedia di tanti cristiani e di tante persone i cui diritti fondamentali alla vita e alla libertà religiosa vengono sistematicamente violati».

Accanto alle celebrazioni che si svolgeranno nelle prefetture e nelle singole parrocchie di Roma, le comunità del settore Centro si ritroveranno insieme al vescovo ausiliare Matteo Zuppi nella basilica dei Santi Apostoli, alle 20.30. A San Bartolomeo all’Isola Tiberina, santuario dei martiri contemporanei che contiene, tra le varie testimonianze, il messale dell’arcivescovo Romero – che sarà beatificato proprio sabato 23 maggio a San Salvador -, si svolgerà invece la veglia organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio. L’inizio di questa liturgia è fissato per le 20.

«Imploriamo il Signore – si legge nella nota diramata il 7 maggio scorso dalla Presidenza Cei  -, inchiniamoci davanti al martirio di persone innocenti, rompiamo il muro dell’indifferenza e del cinismo, lontano da ogni strumentalizzazione ideologica o confessionale». E, citando le parole pronunciate da Papa Francesco davanti ai membri della Commissione internazionale anglicana-cattolica, i vescovi sottolineano che «esiste un legame forte che già ci unisce, al di là di ogni divisione: è la testimonianza dei cristiani, appartenenti a Chiese e tradizioni diverse, vittime di persecuzioni e violenze solo a causa della fede che professano». È per questo, concludono, che «tale testimonianza non può passare sotto silenzio perché costituisce per tutti una ragione di incoraggiamento al bene e di resistenza al male».

La preghiera di intercessione per implorare il dono della pace e la fine di tutte le persecuzioni continuerà martedì 26 con una liturgia promossa dal Centro per la Cooperazione Missionaria tra le Chiese e dall’Ufficio Migrantes della diocesi di Roma: nella chiesa di San Gregorio al Celio, alle 18.30, il cardinale Peter Turkson, presidente del Pontificio Consiglio per la Giustizia e la Pace, presiederà i vespri per la pace in Iraq e in Siria.

Parteciperà alla celebrazione anche il vescovo Zuppi che, invitando i fedeli di Roma alla partecipazione, afferma: «Non vogliamo stancarci di mostrare almeno con le preghiera la nostra protesta per quello che sta accadendo. Per i nostri fratelli cristiani sapere che a Roma non sono dimenticati è motivo di consolazione e speranza». La liturgia sarà animata dalle suore Missionarie della Carità di Madre Teresa e da alcune comunità cattoliche mediorientali presenti a Roma.

Inoltre, il Centro missionario diocesano e l’Ufficio Migrantes propongono per questa sera di preghiera anche il digiuno: «Un segno concreto per implorare il dono della pace». L’equivalente della cena potrà essere offerto nella questua durante la preghiera: sarà finalizzato a piccoli progetti mirati a sostegno dei fratelli della Siria e dell’Iraq.

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ZENIT Staff

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