Save the Children si dichiara “profondamente sconvolta e rattristata dalle notizie relative all’uccisione, mutilazione, stupri e rapimenti di bambini nello Unity State, in Sud Sudan, nelle ultime due settimane”.
“Siamo particolarmente turbati – si legge in un comunicato stampa dell’organizzazione – dal deliberato attacco contro i bambini da parte di gruppi armati, dal reclutamento in corso di bambini in questi gruppi armati, e dalle continue notizie di stupro di bambini da parte di gruppi armati”.
Si tratta di atti che “costituiscono gravi violazioni contro i bambini ai sensi della risoluzione 1612 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”, ricorda Save the Children, che invita tutte le parti in conflitto a “garantire la protezione dei civili, compresi i bambini, e a rispettare tutti i principi sanciti dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del Fanciullo, che è stata ratificata in Sud Sudan meno di due settimane fa”.
Save the Children si unisce all’UNICEF nel richiedere “un’indagine urgente su queste atrocità per assicurare che i responsabili siano chiamati a risponderne, e per l’accesso pieno e senza ostacoli per gli operatori umanitari nelle zone colpite al fine di raggiungere i bambini che sono stati tagliati fuori dai recenti conflitti”.
Secondo le testimonianze dei sopravvissuti, bambine di età inferiore ai sette anni sono state violentate e uccise, e ragazzi di 10 anni sono stati reclutati con la forza e obbligati a combattere. Ulteriori rapporti riferiscono che i bambini sono anche autori di violenze – ragazzi armati in abiti militari e civili sono stati coinvolti in attacchi, tra cui l’uccisione di civili.
A causa del conflitto in corso nello Unity State, due Ong partner sono state costrette a ritirare i loro team e operatori che stavano dando un aiuto cruciale a 875 bambini non accompagnati e separati, che adesso non siamo più in grado di raggiungere.
Più di 13.000 bambini sono stati reclutati in gruppi armati di entrambe le parti in conflitto e Save the Children continua a chiedere a tutti i gruppi armati il loro immediato rilascio.