“Da Bagnasco una risposta alle emergenze del nostro tempo”

I movimenti e le associazioni sottolineano i rilievi del presidente della Cei, sulla crisi della famiglia e dell’educazione

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Ha destato attenzione in modo particolare per i riferimenti alla famiglia e all’educazione, la prolusione del cardinale Angelo Bagnasco, all’assemblea generale della Conferenza Episcopale Italiana.

Secondo Salvatore Martinez, presidente nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo, il porporato “ha voluto ancora una volta richiamare l’attenzione sulle emergenze spirituali e sociali del nostro tempo; tra queste gli attentati subiti dalla famiglia”.

A questa “crisi dell’umano”, ha sottolineato Martinez, la miglior risposta è “ribadire la più evidente e inconfutabile delle verità di Dio sull’uomo: siamo stati creati “maschio e femmina!”.

“La famiglia è e rimarrà in ogni tempo il migliore “laboratorio di speranza” per la salvezza di un’umanità che dispera, perché malata d’amore”, ha aggiunto il presidente nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo.

Sulla stessa lunghezza d’onda, l’Associazione Scienza & Vita. “Ancora una volta – ha sottolineato la presidente Paola Ricci Sindoni – i Vescovi sentono la necessità di un richiamo forte a tenere alta la guardia sulla colonizzazione ideologica del gender nelle scuole, attività surrettiziamente mascherata da corsi contro l’omofobia: si usa un argomento legittimo per veicolare finalità arbitrarie”.

Al tempo stesso Scienza & Vita rileva e appoggia la contrarietà del cardinale Bagnasco alla “sponsorizzazione di presunti diritti alla genitorialità”, attraverso la quale “si trasmette come pratica legittima lo sfruttamento e la mercificazione delle donne con l’utero in affitto”. 
 

In particolare sull’educazione si è soffermato Luigi Maccaro, responsabile Exodus don Antonio Mazzi: “Condividiamo le preoccupazioni del cardinale Bagnasco e crediamo ancora una volta che sia necessario mettere al centro dell’attenzione il tema dell’educazione: stavolta non come emergenza, ma come necessità”, ha dichiarato Maccaro.

Da parte sua, il presidente del CEIS Don Picchi, Roberto Mineo, ha evidenziato il “campanello d’allarme” di Bagnasco in merito all’uso di droghe ed alcool da parte dei giovani, aggiungendo che “l’indebolimento della famiglia sta creando ormai squilibri che vanno affrontati subito”.

“Siamo convinti – aggiunge Mineo – che il primo lavoro per combattere ogni forma di dipendenza vada fatto nella famiglia sostenendola e accompagnandola. In tale contesto la collaborazione con la scuola diventa fondamentale per intercettare anche le prime avvisaglie di comportamenti devianti”.

 

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ZENIT Staff

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