Si chiama Natale 365. Ha un nome evocativo, che richiama alla cultura del dono, la nuova associazione di volontariato che, come spiega il suo Presidente, lo psichiatra Santo Rullo, “ha lo scopo di mobilitare le risorse della gente a vantaggio di chi, meno fortunato, presenta una condizione di disagio psicologico”. Rullo tiene a precisare che non si tratta “dell’ennesima associazione di volontariato che in tempi di crisi economica vuole sostituirsi alle responsabilità delle istituzioni”, e sottolinea invece che Natale 365 è il tentativo di “condividere il benessere di offrire qualcosa di sé ad un altro all’interno di una relazione vera”.
Il cardine della neonata associazione, d’altronde, ruota proprio attorno a questo principio: offrire qualcosa di sé procura benessere. Perché, come anche la scienza insegna, la disposizione delle persone alla relazione con gli altri riduce il disagio. “Avvicinarsi e conoscere l’altro con atteggiamento ‘caritatevole’, ossia di accoglienza della persona e delle sue difficoltà, permette a colui che dona di condividere le proprie risorse psicologiche e morali e di avere quindi una rinforzata consapevolezza di possederle”, spiega Rullo. Che aggiunge: “La salute mentale non è altro che la consapevolezza delle proprie risorse e dei propri limiti: ogni tanto li dimentichiamo e ci troviamo a gestire male le nostre potenzialità”.
E la mancanza di questa consapevolezza, prosegue, “predispone al disagio psicologico che può essere l’anticamera dei disturbi mentali, da quelli più comuni come la depressione e l’ansia che colpiscono quasi un quarto della popolazione mondiale, a quelli che fanno più paura, come la schizofrenia, l’autismo e le altre psicosi”. Rullo pone quindi l’accento sul “ruolo di prevenzione dei disturbi mentali giocato dalla cultura dell’accoglienza”.
Cultura che si alimenta di relazioni umane e che oggi, in tempi in cui diffusa l’interazione virtuale e superficiale, Natale 365 si prefigge di riscoprire, invitando le persone a “mettere a disposizione degli altri parti di sé reali: il proprio impegno, la propria partecipazione emotiva, la voglia di condividere il proprio tempo in attività concrete”. Un modo, aggiunge Rullo, “per sentirsi efficaci, per aumentare l’autostima”. Insomma, Natale 365 offre a tutti “una sorta di terapia”.
La presentazione ufficiale dell’associazione è avvenuta ieri in un luogo profondamente simbolico. Si tratta di Villa Letizia, fondata da Santo Rullo, che lui stesso descrive come una struttura “che eroga programmi di contrasto al disagio psichico verso persone affette da disturbi mentali differenti per trattamenti residenziali, con un’attenzione particolare per i disturbi dell’età evolutiva”.
A Rullo piace descrivere Villa Letizia come un “non luogo”, dove “la cultura dell’accoglienza permette alle persone con problemi di cercare risposte differenziate che vadano oltre i trattamenti psicofarmacologici e l’attribuzione di etichette diagnostiche che in psichiatria spesso pesano più delle conseguenze del disturbo stesso”. È dunque un “non luogo”, perché “i luoghi della psichiatria spesso contengono malattia e non salute: incontrare la sofferenza non è una bella esperienza per chi già soffre ed è spaventato del confronto con gli altri”.
Paura del confronto che scaturisce spesso dalla presenza di pregiudizi. Di qui l’impegno di Villa Letizia nella “lotta allo stigma”. Rullo afferma che “molte persone con disturbi mentali si confrontano con due problemi: combattere sintomi e disabilità legati al disturbo e combattere preconcetti, stereotipi e pregiudizi che derivano dalla scarsa conoscenza dei disturbi mentali”. E “la somma dei due problemi determina la discriminazione, il marchio, lo stigma”.
Rullo spiega che “lo stigma è fondato sulla convinzione negativa che alla categoria ‘malato di mente’ appartengano le caratteristiche di pericolosità, incompetenza, inaffidabilità, debolezza di carattere. Il pregiudizio relativo comporta una reazione negativa caratterizzata da paura, rabbia, o iperprotezione”. E la “risposta comportamentale a questo pregiudizio – osserva – è la discriminazione, l’isolamento sociale, la difficoltà di occupazione, la difficoltà di accedere ad un’abitazione sicura e confortevole, la difficoltà ad accedere a cure ed aiuti”.
Secondo Rullo, dunque, Natale 365 “potrà essere una grande opportunità per le persone per incontrare la vita vera e la disponibilità del mondo alla relazione al di fuori degli stereotipi della malattia”. Villa Letizia e le sue attività – conclude lo psichiatra – “rappresenteranno per i volontari Natale 365 una grande opportunità di conoscenza, condivisione e dono”.