Violata dopo nemmeno 48 ore la tregua entrata in vigore martedì sera in Yemen. Lo rendono noto fonti del ministero della Difesa di Riad che accusano i ribelli houti di attacchi con colpi di mortaio contro i distretti sauditi di Najran e Jazan. I ribelli imputano invece alla coalizione militare arabo-sunnita raid aerei a sud del paese, precisamente nella zona di Lawdar e nei pressi di Aden.
Il ‘cessate il fuoco’ era scattato per consentire agli aiuti umanitari di raggiungere i civili ormai allo stremo. Il conflitto, iniziato nel marzo scorso, e il conseguente blocco navale, aereo e terrestre messo in atto dalla coalizione, hanno causato infatti enormi limitazioni di cibo, acqua ed energia elettrica. Ora, con la tregua, era già pronta ad avvicinarsi alle coste yemenite una nave proveniente dall’Iran carica di aiuti umanitari. Un eventuale blocco del mercantile – avvertono da Teheran – provocherebbe “un incendio” nella regione.
Sulla situazione dello Yemen, e anche sul ruolo dell’Iran nelle crisi nel paese e in Siria, si discuterà oggi a Camp David, durante l’incontro del presidente Barack Obama con i rappresentati di sei Paesi del Golfo, membri della coalizione militare arabo-sunnita, ovvero: Arabia Saudita, Kuwait, Qatar, Bahrein, Emirati Arabi Uniti e Oman.