“Che ne è dell'Islam, del suo vero volto? Ci può essere percezione pacifica della presenza dei musulmani nelle nostre società europee? Non costatiamo forse una radicalizzazione di alcuni musulmani? Come analizzare le diverse correnti che attraversano oggi le comunità musulmane? Che pensare di quei giovani che si 'convertono' all'Islam e sono tentati di unirsi alle forze armate dello Stato islamico?".
Con queste domande che il cardinale Jean-Pierre Ricard, arcivescovo di Bordeaux, ha aperto ieri pomeriggio la riunione dei vescovi e delegati delle Conferenze episcopali per i rapporti con i musulmani in Europa, in corso a San Maurizio fino a domani 15 maggio.
Per il cardinale, "l'evoluzione della situazione internazionale, il suo impatto sul continente europeo e gli attentati che hanno avuto luogo in diversi paesi europei hanno improvvisamente fatto prendere coscienza che il conflitto in Medio Oriente poteva raggiungerci nella nostra vita quotidiana. Il dramma dell’espulsione dei cristiani in aree passate sotto il controllo dello Stato Islamico ha toccato molti membri delle nostre comunità cristiane. L'affermazione di un Islam, conquistatore et guerriero, da parte di leader di questo stato ha turbato le coscienze”.
Per rispondere a queste domande la soluzione proposta da Ricard, è quella di "analizzare con realismo la situazione che è la nostra oggi e di esprimere nuovamente le nostre convinzioni con forza. Lo sappiamo che: solo la via del dialogo, della conoscenza, della collaborazione e della stima reciproca, prepara realisticamente per il futuro. Questo è sia una sfida per le nostre società e una chiamata da parte del Signore".