Il senso dei valori in poesia

La produzione di Fulvia Iovine è una rappresentazione in versi delle esperienze umane più dense di vissuto: il matrimonio, la famiglia, l’amore…

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Potremmo dire, in estrema sintesi, che la dinamica socio-culturale della storia recente si è svolta sulla base di una contrapposta dialettica tra affermazione dei valori e negazione dei valori. Dopo la drammatica esperienza della guerra, l’esigenza dei valori era assai sentita, e questo ha dato impulso ad un vivace periodo di sviluppo che ha riguardato tutti i campi della vita culturale, sociale ed economica.

Poi quella spinta propulsiva ha iniziato ad esaurirsi ed il concetto stesso di “valori” ha incominciato ad essere avvertito come una sorta di armatura costrittiva. È stato l’avvento di un’ideologia totalizzante che ha fatto dell’individualismo e dell’utilitarismo i totem della “nuova incultura”. In campo religioso, questo processo si è manifestato attraverso un percorso degenerativo di desacralizzazione che ha aperto la strada al nichilismo.

Non vogliamo dilungarci. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Oggi molto cominciano ad avvertire il pericolo. E non è un caso se papa Francesco è diventato, in poco tempo, il leader mondiale più amato. Il fatto è che l’uomo non può vivere senza “valori”, perché questi sono gli ineludibili punti di riferimento in assenza dei quali la vita diventa impossibile, sia a livello individuale che collettivo: l’equilibrio psicologico si altera, la società si sfalda, l’economia entra in crisi…

Queste brevi note per introdurre l’opera della poetessa Fulvia Iovine, che al tema dei “valori” ha dedicato molte delle sue composizioni. “Capita raramente – scrive il critico letterario Francesco D’Episcopo – di leggere un cardiogramma così evidente di sussulti, di movenze psicologiche cariche di tensione emotiva, che riescono, tuttavia, a trovare pace, quiete nel sentimento che, da solo, può sanare ogni conflitto: l’amore. La poesia ha il miracoloso potere di sublimare ciò che è contingente ed effimero, proiettando l’avventura umana sullo schermo di una comprensione più intima e intensa. Un processo salvifico, al quale va strettamente congiunto quello della fede, altro approdo sicuro alle intemperie dell’esistenza, che alla poesia però sostanzialmente si congiunge nell’indicare una nuova via da percorrere insieme”.

Sono parole, quelle di D’Episcopo, che trovano eco nella prima composizione di Fulvia Iovine che presentiamo all’attenzione dei nostri lettori. Una poesia intitolata: Il mondo.

IL MONDO

Nella lucentezza opaca

vedo una $

di valori sbagliati,

diabolici.
Nello sguardo lontano

un cuore

di valori giusti divini.

Oh, Pagine Sacre,

sfogli magia

illuminami, sorreggimi.

***

Quella di Fulvia Iovine è una ricognizione esistenziale che giunge ad esprimere una valenza emotiva ed estetica attraverso la rappresentazione delle esperienze umane più dense di vissuto – il matrimonio, la famiglia, l’amore – amalgamate e, per così dire, sublimate, da una comune radice spirituale.

MATRIMONIO

Riferimento terreno:

amalgamati nell’infinito

con spazi di autonomia.

Adesso siamo uniti,

poi voleremo distanti

in Dio.

***

Vogliamo segnalare due versi tratti dalla poesia che segue, intitolata Preghiera: “fa che il mio alito di vita / possa essere di una passione vivace e armoniosa”. Due versi che sembrano voler astrarre la religiosità dalla sua natura, per così dire, ultraterrena, per riportarla al livello di esperienza “vissuta”, di metodo interiore per un’evoluzione consapevole che non può prescindere dalla nostra natura di uomini e donne: fatta, appunto, di un impasto di passionalità (con tutte le sue discordanti pulsioni) e di ricerca dell’anima.

PREGHIERA

Padre,
donami la purezza dell’anima

di un soffio soave e leggero.

Gesù,

la vita mia Ti appartiene,

riscaldami della Tua luce

guidandomi nella strada maestra.

Donami il Tuo amore, il Tuo perdono

e fa che il mio alito di vita

possa essere di una passione vivace e armoniosa.

Ascolta le mie preghiere

e donami la pace.

***

Una poetica, quella di Fulvia Iovine, la cui qualità principale può individuarsi soprattutto nell’unità di intenti, nell’impegno letterario rivolto ad un fine: una ricerca spirituale “laica”, che usa la parola come strumento di elevazione e preghiera al di là delle insanabili contraddizioni della vita.

Crediamo che queste dimensioni siano sempre esistite in poesia ma che siano determinanti soprattutto oggi, in funzione del fatto che ci troviamo ad un bivio della storia, dove più fattori congiunti di crisi creano un mix minaccioso e drammatico con cui dobbiamo necessariamente confrontarci. Ma nella “Crudeltà” del mondo – scrive ancora la Iovine – esiste anche una “energia naturale”, un “movimento flessuoso dell’anima”, fonte di speranza salvifica.

***

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Massimo Nardi

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