In un gioco tra due squadre, nella prima, più numerosa, vi erano giocatori che portavano un fiammifero, e, separati, altri che portavano in mano una candela. Una seconda squadra doveva impedire l’accensione della luce e faceva di tutto perché nessuna candela venisse in contatto con qualsiasi fiammifero.
La seconda squadra, chiamata squadra “divisione, giunse ad individuare tra i giocatori della prima, due che erano particolarmente veloci, scaltri e soprattutto in evidente intesa fra loro. Su quei due furono allora concentrate tutte le attenzioni e i sospetti con la parola d'ordine: "attenti a quei due".
Il gioco ebbe inizio e la squadra "divisione" cominciò una lotta serrata per tenere lontani i giocatori delle candele da quelli dei fiammiferi.
Ma ad un certo momento, benché tallonati, i due furbi e veloci sfuggirono al controllo e riuscirono ad avvicinarsi l'uno all'altro per pochi secondi; tanto bastò perché il fiammifero fosse azionato per la candela che, appena accesa, segnò la sconfitta della squadra "divisione". Tra i vinti sorsero litigi e malumori e gli uni rimproveravano gli altri ricordando: "Ve l'avevamo detto: attenti a quei due."
La legione "divisione" capitanata da Lucifero, non si preoccupa delle persone che, divise le une dalle altre, compiono imprese belle e devote; la loro presenza non recherà fastidio alla operosità diabolica dei figli delle tenebre.
Ma se c'è qualcuno che dà particolare preoccupazione al demonio e lo porta alla immancabile sconfitta, sono proprio coloro che, con l'astuzia insegnata da Gesù, sanno accendere di nascosto e furbescamente la luce che unicamente le tenebre temono.
Quella luce è Gesù che, a coloro che si uniscono nel suo amore, ha garantito la sua presenza luminosa di fronte alla quale scappano tutti i demoni fautori di divisione, e verso la quale accorreranno e vi si ritroveranno uniti tutti i figli della luce.
Ciao da p. Andrea
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