La ‘laica’ Francia torna a protestare per rivendicare i suoi presunti ‘diritti’. Dopo la polemica sul cartellone dei tre frati tenori nella metropolitana, ora è una statua di Giovanni Paolo II ad essere pietra di discordia in un dibattito che richiama nuovamente il rispetto del principio di laicità contenuto nella Costituzione e nella legge sulla separazione fra Chiese e Stato del 9 dicembre 1905.
Come riportato da L’Osservatore Romano, nei giorni scorsi, il tribunale amministrativo di Rennes ha ordinato infatti di rimuovere il monumento di otto metri dedicato al Santo Pontefice, installato nel 2006 in una piazza di Ploërmel, nel dipartimento di Morbihan, in Bretagna, in quanto “contrario” alle norme sulla laicità.
Più precisamente, i giudici hanno spiegato che non è tanto la statua di bronzo del Papa – con incisa la celebre frase «Non abbiate paura» – a essere “fuorilegge” quanto la sua collocazione nella piazza, sotto un arco in cima al quale è posta una grande croce. Secondo il tribunale, quindi, il monumento, “per la sua collocazione e le sue dimensioni, presenta un carattere ostentatorio” e viola così la Costituzione, che sottolinea il carattere laico della Repubblica francese, e la legge di inizio ‘900. L’ordinanza chiede pertanto che la statua sia necessariamente rimossa dalla sua posizione attuale entro sei mesi di tempo.
Il sindaco, Patrick Le Diffon, ha annunciato la sua intenzione di fare appello al Consiglio di Stato contro l’ordinanza: “Ho capito che sono l’arco e la croce sovrastante a essere considerati ostentatori e che toglierli potrebbe essere sufficiente”, ha detto, tuttavia “non posso farlo senza il consenso dell’artista”. Inoltre, ha precisato il primo cittadino, “non è all’uomo di Chiesa ma all’uomo di Stato che venne dedicato il monumento in una piazza pubblica”.
Dal canto suo l’artista, il russo Zourab Tsereteli, ha già fatto sapere all’ex sindaco di Ploërmel che si opporrà a qualsiasi modifica dell’insieme dell’opera (protetta dalla legge sulla proprietà intellettuale) perché arco e croce fanno indissolubilmente parte di essa. Ma, secondo i giudici, se la croce non potrà essere staccata dalla effigie del Papa, sarà l’intero monumento a dover trovare un’altra collocazione.
Non è la prima volta che l’opera finisce in mezzo alle polemiche, fin dalla sua installazione sulla piazza ribattezzata «San Giovanni Paolo II», nel dicembre 2006. Nel gennaio 2010 – ricorda sempre il quotidiano vaticano – un tribunale aveva dichiarato illegale una sovvenzione di 4.500 euro versata nel 2006 dal dipartimento di Morbihan. E polemiche erano sorte a seguito dell’accusa di aver fatto ricorso a fondi pubblici per il finanziamento del piedistallo della statua e della cerimonia di inaugurazione.