Assisi: il Sinodo diocesano si conclude nel segno dell’ecumenismo

All’ultima sessione plenaria è intervenuta anche una pastora anglicana

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Si è tenuta lunedì 4 maggio presso la Domus Pacis di Assisi l’ottava e ultima sessione del Sinodo diocesano che ha affrontato i temi proposti dalle commissioni G e H e precisamente: Storia, strutture e cultura al servizio dell’evangelizzazione ed Economia e strutture materiali a servizio dell’evangelizzazione.

L’assemblea dopo il canto iniziale è stata illuminata, grazie alla lettura tratta dal libro di San Giovanni apostolo, dalla splendida immagine dell’Apocalisse nella quale proiettare la speranza dell’incontro con il Signore.

Il vescovo dopo aver esordito dicendo che, come recepiamo quotidianamente dalla cronaca, “siamo nel tempo delle lacrime, del lutto e della morte – basti pensare ha aggiunto – ai cristiani vittime di violenza ai quali vogliamo dare voce nella veglia di Pentecoste”.

Un breve accenno è stato rivolto all’enorme divisione delineata dall’Expo di Milano tra laudenti e miserabili ed a quanti flagelli si stanno abbattendo sull’umanità e sulla famiglia. Monsignor Sorrentino ha evidenziato “che accanto al bene che risulta nascosto incombe il grido del male e del dolore” ed ha lanciato pertanto il seguente appello: “come discepoli di Gesù facciamoci solidali con tutti coloro che soffrono – ed ancora – bisogna portare dappertutto il lievito della speranza il Crocifisso risorto che riconosciamo unico salvatore del mondo”.

Dopo queste riflessioni il vescovo ha posto l’attenzione sul sinodo, che sta volgendo verso la conclusione, in questo anno che “provvidenzialmente è coinciso con il Giubileo della misericordia indetto da Papa Francesco”, ed ha invitato tutti i sinodali e chiunque vorrà partecipare alla pre-assemblea dell’11 giugno durante la quale verrà illustrata la sintesi del lavoro svolto. Monsignor Sorrentino ha concluso dicendo che “è stata un’esperienza entusiasmante; abbiamo davvero lavorato insieme con grande coinvolgimento dibattendo anche in maniera appassionata e individuando degli orientamenti che ora aspettano di essere approfonditi e assimilati e che porteranno alla redazione dei decreti sinodali. Da questo sinodo esce l’immagine di una comunità diocesana fortemente motivata nel desiderio di essere sempre più gioiosa e missionaria come ci dice Papa Francesco”.

L’incontro ha visto la partecipazione e l’intervento di una suora anglicana ordinata pastora, sister Beverly, invitata al sinodo quale cappellana presente nella chiesa di San Leonardo, donata dalla diocesi di Assisi per la chiesa anglicana.

Sister Beverly è la prima suora della società francescana a prendere la cappellania ad Assisi (di solito sono sempre i brothers a prenderla ndr). La ministra ha sottolineato la sua volontà di “diventare un punto di riferimento per la congregazione che vive in Umbria” e che la sua amicizia con i cattolici “è un’opportunità per condividere cosa significa essere cristiano, anglicano, cattolico cristiano” ed ha aggiunto che “è necessario pregare per quello che ancora causa  divisione”.

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ZENIT Staff

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