180mila italiani dicono al presidente Mattarella: "No gender!"

Consegnate stamane le firme al Capo di Stato a sostegno della petizione “sull’educazione affettiva e sessuale nelle scuole”

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Sono 180mila le firme che sono state consegnate questa mattina al presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, a sostegno della petizione “sull’educazione affettiva e sessuale nelle scuole”. È questa una iniziativa promossa da Movimento per la vita insieme ad Age, Agesc, ProVita e Giuristi per la vita.

Riguardo alla consegna delle firme di stamane, il presidente del MpV Gian Luigi Gigli ha dichiarato: “Il Movimento per la vita è particolarmente sensibile al tema della penetrazione dell’ideologia del gender, vedendo in essa – come Papa Francesco – un’autentica opera di subdola colonizzazione culturale portata avanti anche da organismi pubblici quali l’Unar. Una logica che ritroviamo anche in iniziative legislative come la cosiddetta legge  ‘anti-omofobia’ e quella sulle unioni civili tra persone dello stesso sesso”.

“Siamo convinti – prosegue Gigli – che l’ideologia del gender attenta alle radici stesse della vita e incoraggia forme di generazione distruttive dell’embrione, portatrici di mentalità schiavistica con l’utero in affitto e soprattutto dannose per i bambini che comunque verranno alla luce”.

Per questo Movimento per la Vita e le altre associazioni pro-famiglia e pro-life si impegnano “a promuovere ogni opportuna azione per contrastare il diffondersi di questa ideologia”. Il modo migliore per farlo – afferma il presidente – “è allertare le famiglie, affinché si oppongano al tentativo di indottrinare i loro figli dietro il paravento della lotta al bullismo o alla violenza di genere. Si tratta di non autorizzare i propri figli a partecipare alle iniziative promosse dalla associazioni LGBT e di opporsi nei consigli di istituto a che siano realizzate operazioni pseudoculturali a senso unico”.

“I nostri movimenti locali, i nostri Cav e tutti i nostri soci – aggiunge – saranno impegnati in questa operazione culturale e identitaria senza mai sconfinare nell’aggressività, anche solo verbale, senza mai manifestare disprezzo o prevenzione alcuna per le persone”. Secondo il presidente del MpV, occorrono infatti “toni fermi, ma pacati e sempre rispettosi della dignità degli omosessuali e delle altre persone convinte di trovare una loro presunta realizzazione in scelte che noi non condividiamo”.

“Questo è lo stile del Movimento in tutte le situazioni”, conclude Gigli, “e con questo stile vogliamo anche impegnarci contro ostacolare l’opera di indottrinamento portata avanti dagli attivisti del gender”.

 

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ZENIT Staff

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