Nel turbamento la presenza

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

I testi del Vangelo che ascolteremo nelle prime tre settimane del mese di maggio, fanno parte dei cosiddetti “discorsi di addio” di Gesù, ambientati dall’evangelista Giovanni nel contesto dell’ultima cena. Come accade nella cena pasquale ebraica, nella quale il figlio più piccolo pone al più anziano le domande sull’esodo dall’Egitto, così, nella cena pasquale di Gesù, fanno quattro personaggi: Pietro, Tommaso, Filippo, Giuda. Nel testo odierno è Tommaso a domandare: «…come possiamo conoscere la via?».

Meditazione

Il testo del Vangelo si apre con un duplice imperativo di Gesù. Il primo per aiutare i discepoli a superare la paura: «Non sia turbato il vostro cuore»; il secondo per spronarli a credere: «Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me». Gesù suggerisce che c’è un solo modo per vincere le molte e profonde paure: la fede in Dio Padre e la fede in Lui, perché le altre “sicurezze” deludono. Il vuoto della sua partenza da noi è colmato dalla sua presenza in noi. E con il suo andarsene da noi comincia il nostro ritorno a Lui, con il quale ci riuniremo nella casa del Padre, tanto ospitale da avere posto per tutti. Gesù percorre il cammino della Pasqua che lo porta verso il Padre; in questo modo lascia i suoi discepoli nel mondo, eppure proprio in questo modo Gesù è per loro “la via” necessaria perché anche il loro vivere e morire sia un ritorno a Dio. Gesù, tuttavia, comprende bene il turbamento dei suoi discepoli perché Egli stesso, per ben tre volte, secondo il Vangelo di Giovanni, lo ha sperimentato (Gv 11,33-34; 12,27; 13,21). Il turbamento è tempo di prova, occasione di crescita nella fede, ma anche tentazione di caduta nella sfiducia. La fede è il più potente ansiolitico, come la sfiducia è il più potente ansiogeno. «Vi porterò con me…»: c’è una “casa” il cui segreto basta a confortare il cuore. Lì abita Qualcuno che ha desiderio di noi e ci vuole con sé. E la strada di accesso è la vita di Cristo, da ripercorrere con la mia: «Io sono la via e la verità e la vita!». Senza Via non si cammina; senza Verità non si sa dove andare; senza Vita c’è solo la morte! Quando pensiamo a un itinerario, la via è semplicemente la strada che conduce al traguardo e poi non serve più. Gesù, invece, è una Via che si apre all’infinito, dove il traguardo non è la fine della strada, ma piuttosto questa medesima strada che conduce sempre più avanti, sempre più in alto. Perché Lui è il compimento di ogni vero desiderio del cuore umano.

Preghiera

Signore Gesù, tu che mi conosci più di quanto io conosca me, aiutami a vincere le paure che turbano il mio cuore. Accendi in me la fede, perché cerchi solo te, Via di Carità e Verità di Vita, Presenza che dà senso e pienezza all’esistenza. Amen.

Agire

Oggi nelle mie paure e solitudini invocherò Cristo Gesù dicendo: «Io credo, Signore, ma aumenta la mia fede».

Meditazione a cura di mons. Mario Russotto, vescovo di Caltanissetta, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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