Oltre 300 i comunicatori cattolici provenienti da 80 Paesi presenti ieri all'inaugurazione a Roma del Congresso mondiale di Signis, sul tema “Media for a culture of peace. Creating images with the new generation”.

Ad aprire i lavori, mons. Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, il quale - riferisce l'agenzia Sir - ha accolto i numerosi partecipanti esortandoli ad essere costruttori di una “cultura dell’incontro”, ossia "di collegamento con persone diverse da noi", ma soprattutto "di condivisione di un percorso e dell’impegno a costruire qualcosa insieme".

Il presule ha poi richiamato le parole di Papa Francesco nel suo Messaggio per la 48° Giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali, e ai comunicatori del mondo ha domandato: “Come discepoli di Gesù, che cosa stiamo trasmettendo ai giovani e che cosa stiamo imparando con loro?”.

L’invito è quindi ad essere "parte di una Chiesa che mostra simpatia per gli uomini e le donne del nostro tempo, e apre le sue porte sia per dare loro il benvenuto, sia per uscire ad incontrarli nel mondo”. “Essere cittadini di un mondo digitale, come discepoli e comunicatori - ha poi soggiunto Celli - significa prendere parte al dialogo e donarsi per raggiungere un bene comune e, pertanto, costruire la pace”.

Dialogo e ricerca della pace sono stati i temi principali anche del discorso del presidente di Signisi, Agostino Loorthusamy, il quale - informa sempre il Sir - ha rimarcato il ruolo centrale dei giovani, “nel presente e nel futuro della Chiesa cattolica”.