E’ proprio ciò che accade al fuoco; può continuare ad ardere, a vivere, a brillare solo se con la propria fiamma brucia in continuazione qualcosa “fuori di sé”. Il cristiano non muore se scalda, rivive se infiamma, ravviva se ama chi gli è vicino.
La figura che più si avvicina a questa realtà d’amore, è la mamma. La mamma è colei che – per antonomasia – non esiste per sé, ma raggiunge il massimo della vocazione solo se respira per i figli.
Appunto perché vive solo per i figli, per la famiglia, non esiste per sé, è fuori di sé. Proprio questo suo donarsi la costituisce mamma. La mamma è la causa prima della “spensieratezza” del figlio.
Ex-sistere: significa “star fuori.”
Solo amando si può vivere: solo stando fuori di sé si raggiunge il fine della propria vocazione.
Anche di Gesù è stato detto: “E’ fuori di sé.”
Essere “fuori di sé”, è sinonimo anche di pazzia. E il vero amore è pazzo. Gesù infatti è stato vestito da pazzo.
Pazzo è colui che non entra nella norma. Per fortuna l’amore di Gesù è fuori di ogni canone umano. E’ ciò che accade nella Trinità. E’ l’Amore per definizione. Ogni persona divina esprime l’amore vivendo nell’Altra. Gesù, perché figlio, è sempre nel Padre; il Padre, perché genera, è sempre nel Figlio. Io e il Padre siamo una cosa sola
E’ la fiducia immensa nell’amore sconfinato di Dio che ti fa spensierato; ti fa uscire da te. Sei pienamente te stesso vivendo l’altro.
Ciao da p. Andrea
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