Seminario di Ricerca internazionale “The History of the Caves of Qumran”, organizzato dall’Istituto di Cultura e Archeologia delle terre Bibliche della Facoltà di Teologia di Lugano
Nel corso del Seminario di Ricerca internazionale “The History of the Caves of Qumran”, organizzato dall’Istituto di Cultura e Archeologia delle terre Bibliche della Facoltà di Teologia di Lugano è stato annunciato il ritrovamento di nuovi manoscritti di Qumran.
Il seminario curato dal prof. Marcello Fidanzio, direttore del settore ambiente biblico dell’ISCAB, Facoltà di Teologia di Lugano, ha radunato 65 tra i più importanti studiosi mondiali di Qumran. Tra questi: Emanuel Tov (Hebrew University of Jerusalem), Jodi Magness (University of North Carolina), E. Puech (École Biblique et Archéologique Franҫaise, Jerusalem), Sidnie White Crawford (University of Nebrasca-Lincoln), J. Taylor (King’s College London), Jurgen Zangenberg (Leiden University), M. Popovic (University of Groningen).
L’archeologo Yonatan Adler lavorando sui materiali degli scavi archeologici degli anni ’50, ha ritrovato alcuni filatteri (gli astucci – usati dai religiosi ebrei – che contengono piccoli rotoli manoscritti con un testo biblico) ancora intatti. È stato possibile individuare al loro interno i manoscritti grazie a speciali fotografie (multispectral imaging) realizzate dall’Israel Antiquities Authority.
I filatteri provengono dalle grotte 4 e 5 di Qumran, scavate nel 1952 dall’archeologo Roland de Vaux. Tra il materiale trattato dal laboratorio per la conservazione dei rotoli dell’Israel Antiquities Authority, sono stati rinvenuti tre astucci contenenti nove piccoli rotoli manoscritti.
“Non capita ogni giorno di poter scoprire nuovi manoscritti. E’ stata veramente una grande emozione”, ha detto Yonatan Adler della Ariel University. Gli fa eco Pnina Shor, direttrice laboratorio per la conservazione dei rotoli dell’Israel Antiquities Authority, che ha dichiarato: “Sono molto orgogliosa che nel nostro laboratorio, impiegando le tecnologie più avanzate, possiamo ricostruire la storia di duemila anni fa”.