Fare la differenza

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

Il Vangelo di oggi è collegato immediatamente con quello che è stato proclamato nella Messa di ieri. Infatti, dopo aver spiegato ai suoi discepoli che «chi non è contro di noi, è per noi», ora Gesù dà istruzioni molto precise e “forti” ai suoi discepoli. È preferibile perdere un arto prima di andare all’inferno. La testimonianza dei discepoli deve essere autentica, vera, come il sale, che non deve essere insipido. 

Meditazione

Se i cattolici prendessero sul serio quanto Gesù ha scritto nel Vangelo potremmo andare in giro per le città italiane incontrando molte persone mutilate. Pensiamo solo al consumo di pornografia, sicuramente non limitata ai soli non cattolici! Ma a ben vedere chiunque di noi ha fatto del male con le mani, con i piedi – anche correndo via quando avrebbe dovuto intervenire o testimoniare – o con gli occhi. Ma nessuno di noi si è mutilato. C’è chi sostiene: Gesù non intendeva questo in modo così radicale, è un parlare figurato. Anche quando Gesù parla del sale, molti di noi dovrebbero chiedersi: quante volte, per esempio, taccio quando sento delle bestemmie, quante volte faccio sorrisi di circostanza quando anche nella mia famiglia viene offesa la fede? Quante volte rido quando vengono raccontate barzellette sulla fede, o assisto a trasmissioni televisive in cui si denigra Dio e la fede. Ma allora chi sono io? Forse un granellino di sale insipido che non serve a nulla? Oggi, i cristiani contano solo quando appaiono in massa: servono milioni di giovani per far in modo che i media si accorgono che ci sono ancora cristiani. Piccoli gruppi sono troppo insignificanti – insipidi – per farsi notare, per mettere il giusto sapore al mondo. Ma c’è la tolleranza… E poi, dobbiamo per forza farci notare? È proprio necessario fare i “diversi” al lavoro, in famiglia, tra gli amici? I primi cristiani non avevano bisogno di una Congregazione per l’Evangelizzazione: il loro esempio evangelizzò i popoli molto prima che in ogni altra epoca. Potremmo avere un mondo già completamente cristianizzato: semplicemente prendendo sul serio quanto Gesù ha detto. I peccati commessi non sono bruscolini. Sono gravi, talmente gravi da giustificare un’amputazione per non commetterli. E la nostra non-testimonianza è così grave, da renderci inconsistenti come cristiani. 

Preghiera

Signore, il mondo non è più cristiano. Pochi ci credono veramente. E anche io… non mi piace prendere posizione pubblicamente. Ma quello che ci hai detto oggi mi ha colpito molto: forse dovrei essere più severo con me stesso. Prenderò sul serio la mia fede. Aiutami Signore, perché da solo non riesco. 

Agire

Oggi gentilmente dirò che non voglio sentir parlar male della mia fede. Oppure farò quel piccolo gesto che mostra al mondo che il cristiano può – anche nel piccolo – fare la differenza. Può bastare un segno della croce in pubblico.

Meditazione del giorno a cura della prof.ssa Alexandra von Teuffenbach, docente di Teologia e Storia della Chiesatratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti  info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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