Spesso telefonavo a Stino, mio amico carissimo, per sollecitarlo ad attuare quanto insieme ci eravamo proposti con entusiasmo. Ma lo sentivo privo di ogni slancio, demoralizzato al punto che ripeteva: “Non vedo soluzione ai problemi che si presentano. Sarebbe bello, ma io non posso, non me la sento…; dal mio punto di vista è tutto assurdo”.
Come sempre, non perdevo tempo a discutere al telefono; lo invitavo semplicemente a mangiare una pizza. Gli era facile stare insieme a tavola per una mezz’ora; anzi quei benedetti momenti di comunione diventavano la soluzione del problema, luce per ogni oscurità, ebbrezza per ogni proposito. Ecco perché il demonio è vincente appena inietta il veleno della disunità.
Approfittai per raccontargli la storia d’una bici che sapevo gloriosa di imprese. Un giorno le due ruote per un violento incidente si erano separate una dall’altra e già erano demoralizzate ai bordi opposti della strada. Ancora intatte ed efficienti; ma sole. Da una spirava disperazione e dall’altra il triste rammarico di non poter più godere i gloriosi traguardi su strada.
Non perdetti tempo a ragionare con le due “separate”. Le presi e le portai dal meccanico che le ha applicate e unite al loro stesso telaio. Non era ancora ultimata l’operazione di aggancio che avevano già ripreso con slancio a programmare imprese che da sole era ovviamente assurdo anche solo pensare.
Se due ruote separate sono disperate, in una bici cantano vittoria.
Ciao da p. Andrea
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