Prosegue la riforma della Curia di Papa Francesco. Con il Motu Proprio “Fidelis dispensator et prudens”, il Pontefice ha istituito ogi una nuova struttura di coordinamento per gli affari economici e amministrativi della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano. A riferirlo è stato oggi il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, in un breve briefing con i giornalisti.
Un comunicato diffuso in tarda mattinata dalla Sala Stampa vaticana spiega che la creazione di questa cosiddetta Segreteria per l’Economia è stata decisa “in seguito alle raccomandazioni della rigorosa revisione condotta dalla Commissione Referente di Studio e di Indirizzo sull’Organizzazione della Struttura Economico – Amministrativa della Santa Sede (COSEA)”, dopo l’analisi e l’approvazione sia del Consiglio di Cardinali, istituito per consigliare il Santo Padre sulla riforma della Curia Romana, sia del Consiglio di 15 Cardinali, per lo studio dei problemi organizzativi ed economici della Santa Sede.
Le raccomandazioni della COSEA consistevano in alcune modifiche per semplificare e consolidare le strutture di gestione esistenti e migliorare il coordinamento e la supervisione in tutta la Santa Sede e lo Stato della Città del Vaticano. La Commissione consigliava, in particolare, “un impegno esplicito per l’adozione dei principi contabili, di gestione finanziaria generalmente accettati e anche per la procedura di rendicontazione finanziaria, insieme con controlli interni avanzati, la trasparenza e il governo”.
Secondo quanto riportato dal comunicato, tali modifiche “consentiranno il coinvolgimento più esplicito di esperti di alto livello di esperienza in amministrazione finanziaria, pianificazione e reporting”. E garantiranno “una migliore utilizzazione delle risorse” e del “supporto disponibile per vari programmi, in particolare quelli rivolti al lavoro con i poveri e gli emarginati”.
Spiega infatti il Pontefice nel Motu Proprio: “Come l’amministratore fedele e prudente ha il compito di curare attentamente quanto gli è stato affidato, così la Chiesa è consapevole della responsabilità di tutelare e gestire con attenzione i propri beni, alla luce della sua missione di evangelizzazione e con particolare premura verso i bisognosi”.
“In special modo – scrive Bergoglio – la gestione dei settori economico e finanziario della Santa Sede è intimamente legata alla sua specifica missione, non solo al servizio del ministero universale del Santo Padre, ma anche in relazione al bene comune, nella prospettiva dello sviluppo integrale della persona umana”.
In concreto, la nuova Segreteria per l’Economia avrà autorità su tutte le attività economiche e amministrative all’interno della Santa Sede e del Vaticano. Sarà responsabile, tra le altre cose, della preparazione di un budget annuale, nonché della pianificazione finanziaria e di varie funzioni di supporto quali le risorse umane e l’approvvigionamento. La Segreteria sarà inoltre tenuta a redigere il bilancio dettagliato della Santa Sede e del piccolo Stato.
Le direttive della nuova struttura saranno formulate, poi, da un nuovo Consiglio per l’Economia composto da 15 membri: otto Cardinali o Vescovi, e sette esperti laici di varie nazionalità con competenze finanziarie e riconosciuta professionalità. Il Consiglio si riunirà periodicamente per valutare direttive, pratiche concrete e preparare e analizzare i rapporti sulle attività economiche-amministrative della Santa Sede.
Come Prefetto della neonata Segreteria, il Pontefice ha scelto il cardinale George Pell, attuale arcivescovo di Sydney, membro del C8. A breve, sarà nominato un Segretario Generale che collaborerà con il porporato nella gestione delle attività quotidiane.
Compito del Prefetto della nuova Segreteria per l’Economia sarà quello di preparare gli Statuti finali e lavorare con la COSEA per completare l’attuazione delle disposizioni approvate dal Santo Padre. E’ prevista anche la nomina di un Revisore Generale, nominato sempre dal Papa, che sarà dotato del potere di svolgere revisioni di qualsiasi agenzia o istituzione della Santa Sede e del Vaticano.
L’Autorità di Informazione Finanziaria (AIF) continuerà a svolgere il suo ruolo di vigilanza prudenziale e disciplina delle attività all’interno della Santa Sede. E, per quanto riguarda le attività finanziarie, è stato confermato il ruolo dell’APSA come Banca Centrale del Vaticano, con tutti gli obblighi e le responsabilità delle istituzioni analoghe in tutto il mondo. In merito ai compiti ed alle attività dello Ior, padre Lombardi ha spiegato che “non ci sono informazioni precise, ma che in ogni caso lo Ior non è e non rappresenta la banca vaticana, anche se in molti continuano a crederlo”.