Le autorità nazionali e comunitarie hanno finalmente concluso la verifica delle firme raccolte da “UnoDiNoi”. Delle 1.901.947 firme raccolte ne sono state validate 1.721.509, dunque oltre il 90%. Il che significa che non solo la proposta contenuta nell’iniziativa ha incontrato una grande consonanza tra i cittadini europei ma anche che la raccolta era stata tecnicamente organizzata con cura ed attenzione.
18 Paesi su tutti i 28 dell’area UE che hanno partecipato alla raccolta hanno raggiunto il minimo richiesto dalla normativa. Il risultato conferma che “UnoDiNoi” è sinora l’iniziativa popolare europea con il maggiore numero di firme (la seconda è quella sul Diritto all’acqua che si è fermata a 1.667.00, mentre la petizione contro la vivisezione non è andata oltre 1.326.807 firme).
L’Italia è largamente in testa alla classifica delle adesioni raccolte nei vari Paesi con 631mila firme delle quali il 98,88% è stato riconosciuto valido dalle autorità. Al secondo posto la Polonia con 249mila firme ed il 95% delle conferme. Ora però comincia la fase più difficile: fare in modo che le Istituzioni europee facciano propria la volontà popolare diffusa che “UnoDiNoi” ha rappresentato con la richiesta di riconoscere il diritto alla vita anche al bambino non nato.
Riconoscere il diritto all’eguaglianza di tutti gli esseri umani e che quindi anche il non nato è “uno di noi” sarebbe un buon modo per far ripartire un’Europa in crisi di identità e di rapporto con i popoli che la compongono.