Basta con lo spargimento di sangue in Ucraina. L'accorato appello giunge anche dal patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I in un messaggio in cui esorta i fedeli e gli uomini di buona volontà a pregare incessantemente e digiunare per il paese scosso dalle violenze, affinché si arrivi presto ad una “soluzione pacifica e ragionevole”.

“È con il cuore carico di dolore - si legge nel messaggio del Patriarca - che stiamo seguendo il corso, anzi, l’escalation della tragica situazione in Ucraina nelle ultime settimane". "Sentiamo che i nostri fratelli e sorelle in Ucraina sono la nostra carne e il nostro sangue”, aggiunge, e sottolinea che, in un paese "le cui radici cristiane risalgono al primo millennio", in una nazione "democratica dal XXI secolo", "non c’è spazio per la violenza brutale e lo spargimento di sangue".

”Nella nostra alta responsabilità come Patriarcato Ecumenico - afferma poi Bartolomeo - siamo obbligati a chiedere la pace alle autorità in una nazione democratica e indipendente, dove i suoi leader eletti - sia di governo che di opposizione - hanno la responsabilità ultima di proteggere la dignità della vita umana tra i suoi cittadini". 

Il Patriarca denuncia pertanto “ogni forma di violenza e aggressione tra la polizia e i manifestanti, che hanno portato alla perdita inutile di vite innocenti". "Tutte le parti - prosegue - devono a tutti i costi far prevalere il dialogo sul disordine e la mediazione sulla forza".

Bartolomeo ricorda poi le celebrazioni, lo scorso anno, del 1025° anniversario del Battesimo cristiano della Rus 'di Kiev: "sulla scia dei nostri predecessori nella Chiesa di Costantinopoli" e "in nome della libertà concessa da Dio a tutti gli uomini come un dono divino", condanna quindi "l'attuale brutalità implacabile" e insiste a cercare "una soluzione pacifica e ragionevole ai problemi interni dell'Ucraina per il bene della sua gente e per la gloria di Dio".

"Possa Egli guidare i governanti eletti dell'Ucraina verso questa soluzione benedetta", conclude il Patriarca di Constantinopoli, esortando tutte "le persone di fede e di buona volontà a pregare e digiunare per la tregua e la pace per il nostro amato e prezioso popolo in Ucraina".