C’era lo Ior al centro della seconda giornata di lavori del C8, il Consiglio di cardinali che collabora con il Papa per la riforma della Curia romana. Riuniti oggi a Santa Marta, gli otto saggi porporati hanno esaminato per oltre tre ore – alla presenza di Bergoglio e di mons. Parolin – “problemi” e “possibili indirizzi” di ristrutturazione dell’Istituto per le Opere di Religione. Il tutto, alla luce della “missione della Chiesa” e del “contesto” in cui la ‘banca vaticana’ è inserita, come ha precisato il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, durante il briefing di stamane con i giornalisti.
Al cospetto del Papa e dei suoi consiglieri la commissione referente sullo Ior si è presentata quasi al completo: presenti quindi il presidente, il cardinale Raffaele Farina, e il cardinale Jean Louis Tauran, poi il coordinatore monsignor Arrieta, e il segretario monsignor Wells. Assente solo l’unica donna, la professoressa Glendon, residente negli Stati Uniti.
Come riferito da Lombardi, il team ha presentato “un ampio rapporto” seguito da “domande di approfondimento”. In particolare, ha spiegato, “uno dei punti su cui la commissione ha lavorato e su cui anche i cardinali riflettono molto, è quello della missione dell’Istituto per le Opere di Religione”. Quindi, “vedere le questioni che riguardano le istituzioni della Santa Sede in rapporto con la missione della Chiesa, la missione del servizio della Chiesa nel mondo, e non semplicemente da un punto di vista di operatività economiche di orizzonte limitato”.
In ogni caso, la “realtà” dello Ior è stata disaminata punto per punto, a partire da “situazioni, letture delle cause o motivi per cui ci possono essere problemi da affrontare o risolvere”, fino ad “alcuni possibili orientamenti per il rinnovamento e l’impostazione dell’istituto”. Neanche oggi il C8 ha preso tuttavia alcun tipo di decisione; non per questo – ha precisato il direttore della Sala Stampa vaticana – la squadra referente ha terminato le sue funzioni.
Sembra, poi, che non sia così distante dalla realtà la voce sulle intenzioni del Papa e degli otto porporati di accorpare lo Ior alle altre strutture economiche e amministrative del Vaticano, quali Apsa, Governatorato, e via dicendo. Queste ultime sono attualmente oggetto di studi da parte della “Cosea”, ovvero la Commissione referente di studio e indirizzo sull’organizzazione della struttura economico-amministrativa della Santa Sede, il cui rapporto sui lavori svolti nei 7-8 mesi dalla sua costituzione è stato presentato ieri nella prima riunione del C8.
Sul possibile accorpamento, Lombardi non ha né confermato, né smentito: “Se le due commissioni hanno compiti distinti, certamente il Papa, con l’aiuto del Consiglio dei cardinali, cerca di vedere il contesto nel suo insieme, nel disegnare poi una soluzione di rinnovamento delle organizzazioni e delle istituzioni della Curia e del governo della Chiesa che sia coerente e si tenga insieme”.
Sempre in tema di Ior, il portavoce vaticano ha poi risposto alle domande dei giornalisti circa una lettera – apparsa oggi sulla stampa italiana – relativa al ruolo del cardinale Attilio Nicora, fino a poche settimane fa presidente dell’Aif (Autorità di Informazione finanziaria del Vaticano), e alle difficoltà che le attività di quest’ultima hanno riscontrato con quelle dell’istituto.
“Bisogna fare una distinzione molto netta tra lo Ior, che esiste da tot, e l’Aif, che esiste da relativamente poco, che è un’istituzione completamente nuova che non esisteva”, ha tagliato corto Lombardi. L’Aif – ha aggiunto – “è anche uno degli argomenti su cui si parla molto nei rapporti Moneyval, perché ha un suo ruolo all’interno di questo sistema di controlli”, e anche se essa “ha competenze che riguardano lo Ior, ha competenze che riguardano anche tante altre istituzioni. Quindi, sono due cose veramente distinte”.
Alle domande, poi, relative ad altri capitoli della riforma e sui tempi di una nuova Costituzione apostolica, padre Lombardi ha sottolineato che è “prematuro” pensare al licenziamento imminente di un documento del genere poiché, anche se il lavoro dei cardinali procede “in modo intenso”, senza alcuna “perdita di tempo”, resta ancora molto materiale da prendere in esame. Quindi, è meglio avere “prudenza” nell’indicare la conclusione dei lavori del Consiglio.
Infine, con l’ironia che lo contraddistingue, il gesuita ha liquidato l’eventualità di una coppia sposata alla guida del Pontificio Consiglio per la Famiglia: una possibilità, questa, dichiarata dal cardinale Oscar Rodriguez Maradiaga, coordinatore del C8, in una delle sue “molte interviste”. È un’idea “interessante”, ha detto Lombardi, ma ora come ora non è certo una “proposta precisa” al centro delle riunioni dei cardinali.
La terza manche di riunioni del C8 si concluderà domani, mercoledì 19 febbraio, con l’incontro tra gli otto saggi e i loro colleghi del “Consiglio dei quindici”, incaricati da Francesco ad analizzare i problemi organizzativi ed economici della Santa Sede. Domattina, alla Messa del Papa nella Cappellina di Santa Marta, si dovranno aggiungere dunque 15 posti a sedere per i cardinali Cipriani, Fox Napier, George, Meisner, Pell, Pengo, Ricard, Rivera Carera, Rouco Varela, Scherer, Scola, Tong Hon, Toppo, Urosa Savino e Vallini.