Questa settimana avrà inizio il Concistoro sul tema della famiglia, voluto fortemente da Papa Francesco. Un evento di grande speranza per la Chiesa e per il mondo intero, questo, perchè quando la Chiesa si riunisce intorno al Santo Padre con tutti i suoi cardinali, esprime il desiderio di invocare ed accogliere i doni dello Spirito Santo per distribuirli moltiplicati al mondo intero.
Il tema sul rapporto tra famiglia e Chiesa non è solo un fatto europeo, ma riguarda tutti i continenti del mondo. L’Europa vive un rapido processo di scristianizzazione, dove i diritti della famiglia e dei più deboli sono scarsamente considerati. Molti Paesi dell’America Latina hanno governanti che stanno eliminando dalla costituzione i principi fondamentali della vita cristiana. L’Africa è soggetta a guerre fraticide causate dallo sfruttamento dei paesi più ricchi, e in alcune sue nazioni si soffre per il flagello della persecuzione contro i cristiani. L’Asia vive, da un lato, un rapido sviluppo economico accompagnato da nuovi vizi derivanti dalla modernità e dall’indifferenza verso i più deboli, e, dall’altro, mantiene una forte chiusura alla libertà religiosa.
Vista la diversità di situazioni, nasce spontaneo porsi la domanda se è possibile trovare delle risposte adeguate in modo da soddisfare l’esigenze di tutte le famiglie del mondo. La forza della Chiesa è quella di proporre un modello di famiglia che è valido per tutte le latitudini del pianeta: una famiglia dove regna il diaologo, la condivisione, la giustizia e la pace.
L’intento della Chiesa non è quello di uniformare le famiglie eliminando le diversità derivanti dalle tradizioni e dalle culture tipiche del proprio paese d’origine. Tutto quello che è vero, buono e bello viene da Dio, e per questo va mantenuto con impegno, perchè costituisce una forza di attrazione all’interno della famiglia.
Lo Spirito Santo ha la capacità di operare l’unità nella diversità. E l’azione dello Spirito Santo deve diventare sempre di più il motore della missione di ogni famiglia, che si realizza concretamente nel cercare, custodire e diffondere l’unità familiare. Questi tre verbi sono i cardini sui cui è possibile edificare il fondamento della famiglia.
Cercare l’unità non è un qualcosa di semplice e di immediato. Normalmente le diverse tradizioni della famiglia di origine (del marito e della moglie) già costituiscono un fattore di divisione. Cercare l’armonia familiare significa spesso rinunziare ad una propria abitudine consolidata, per essere disposto ad adottarne una completamente diversa. E’ un morire a se stessi per far spazio all’altro. E’ quando si tratta di donarsi all’altro, questa è una opera che solo lo Spirito Santo può compiere attraverso la docile volontà della persona.
Custodire l’unità potrebbe apparire più semplice rispetto a cercare l’unità, ma l’esperienza insegna che è molto più complesso. Infatti, cercare l’unità è un qualcosa del momento, un andare incontro all’altro per vivere quella condivisione temporanea di vita gioiosa. Custodire non significa solo camminare in quell’armonia faticosamente raggiunta. Custordire significa aprire nuovi spazi di comunione e di condivisione, affinchè l’altro sia sostegno e partecipe di ogni decisione della vita familiare. Potremmo dire che custodire significa una ricerca continua e assilante dell’unità. Diffondere l’unità presuppone aver compiuto i passi della ricerca e del custodire, ma nello stesso tempo significa aprirsi all’incontro e all’ascolto degli altri.
In un momento storico nel quale le Chiese sono svuotate di fedeli, perchè la fede è stata indebolita proprio dentro la vita della famiglia, è indispensabile animare il movimento missionario della Chiesa. Le famiglie che vivono l’unità nella diversità devono sempre più uscire per incontrare altre famiglie, affinchè una famiglia possa incontrare Dio attraverso una famiglia che ha già incontrato Dio.
Quel valore sacramentale, l’unità nella diversità che rimane un mistero per coloro che non frequentano i sacramenti cristiani, diviene visibile nelle relazioni dentro una famiglia. Ed in questo modo, la gioia della fede e della vita vissuta nella famiglia, rende visibile Dio in un mondo che si è trovato relegato nelle tenebre quando ha aspostatato il Vangelo della speranza. Non è necessario usare tante parole o attingere a trattati teologici per spiegare il mistero di Dio Uno e Trino.
La famiglia racchiude nella sua essenza tutti gli elementi della vita cristiana: essere un corpo mistico, essere il Tempio di Dio, essere la sposa unita al suo sposo, essere madre e padre dei figli di Dio, essere fratelli e sorelle di ogni uomo che vive sulla terra.
Tante sono le iniziative dei vari movimenti, associazioni, realtà ecclesiali dove questa missione della famiglia ha avuto già il suo inizio subito dopo il Concilio Vaticano II. Il grande protagonista è lo Spirito Santo, l’operatore di unità nella diversità. E’ importante che lo Spirito di Dio sia accolto, riconosciuto e testimoniato. E tutto questo passerà dagli interventi dei vari cardinali e dalle intuizioni che Papa Francesco vorrà proporre alla Chiesa e al mondo intero.