Depressione

Ogni giorno, mille volte al giorno, spingere lo sguardo della fede oltre l’opacità delle nubi e delle cose create

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Telefonando a mia sorella in Belgio, spesso la sento ripetere: siamo alla ricerca spasmodica del sole. Ogni giorno, mille volte al giorno, quando usciamo di casa, alziamo istintivamente gli occhi al cielo alla ricerca del sole, assetati d’un po’ luce, di calore.

Ma veniamo subito delusi dal grigiore immutabile d’un cielo perennemente plumbeo. E conclude: ecco perché qui in Belgio siamo tutti ammalati di depressione. La depressione: un’attesa famelica di luce sempre disattesa; un mendicare la vita e trovarla sempre mortificata. “Non c’è il sole”.

Siamo nati per te, per te, mio Dio. Ci hai fatti per te; siamo inquieti, depressi, finchè non ti vediamo, finchè non ci perdiamo in te.

La vera depressione è non vederemai Dioper il quale siamo fatti.

E’ depresso chi si dibatte e affoga nelle tenebre della sua miseria, chi vive immerso in un grigiore senza Dio, chi naviga nella notte della non fede.

Ma…uscendo da te, ogni giorno, mille volte al giorno spingi lo sguardo della fede oltre l’opacità delle nubi e delle cose create: “Post nubila foebus – attesta il saggio- il sole è oltre le nubi”.

La tua fede è l’occhio capace di penetrare e oltrepassare ogni opacità. Potrai, così, amare e sollevare tutti i depressi, i non credenti della terra che godranno la luce e il calore; riprenderanno vita.

Ciao da p. Andrea

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Andrea Panont

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