“L’Italia e l’Europa sembrano essere vittime di una decadenza economica, culturale e spirituale tra le più gravi degli ultimi 65 anni. L’edonismo sfrenato, l’egoismo utilitarista e l’ideologia di genere che considera l’omosessualità , il lesbismo, la bisessualità e la transessualità come i principali diritti su cui si dovrebbe educare la gioventù, sono segni evidenti di una società che ha perso identità e riferimenti”.
A parlare così è Toni Brandi, presidente di “Provita onlus”, nonché principale organizzatore del convegno svoltosi a Rovereto, sabato 15 febbraio, dal titolo “Russia ed Europa. La sfida del Terzo Millennio?”. Tra i relatori era presente anche il presidente del Congresso mondiale delle famiglie e ambasciatore Onu, il russo Alexey Komov, da anni impegnato nella difesa e nella promozione della famiglia*.
Ma all’incontro erano presenti altre centinaia di persone, tanto che non è bastata la sala né le tre sale adiacenti per poter ospitare tutti i convenuti.
Toni Brandi ha spiegato che in alcuni paesi europei, come pure in Italia, si stanno svolgendo corsi scolastici che vanno dalle materne all’università, in cui vengono distribuiti manuali per far conoscere le pratiche sessuali di lesbiche, gay, bisessuali e trans. Chi non accetta tali pratiche viene indicato come portatore di un atteggiamento discriminatorio detto “omofobia”.
Persino l’ultimo decreto legge Carrozza dell’ottobre 2013, all’art. 16, lettera D, finalizza “la formazione dei docenti (…) anche al rispetto delle diversità e delle pari opportunità di genere ed al superamento dei stereotipi di genere”, ha sottolineato Brandi. E ha aggiunto che “secondo tale decreto le coppie formate da un uomo e da una donna sono degli ‘stereotipi di genere!’”. “Sarà per questo che vogliono chiamare i genitori con le lettere (A e B) o con i numeri (uno e due)?”, ha domandato il presidente di “ProVita”.
Gli insegnanti di tali corsi vengono inoltre riforniti dalle organizzazioni LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Trans). E al Senato si voterà la legge contro l’omo-transfobia che solo apparentemente contrasta la discriminazione, dal momento che è essa stessa discriminatoria e va contro chiunque abbia opinioni diverse dalle comunità LGBT. Per cui potrebbe essere reato poter esprimere una propria opinione personale o dire che è sbagliato che una coppia di omosessuali, ad esempio, adotti un bimbo.
Tra l’altro – ha osservato Brandi – una legge così concepita è contraria agli art. 19, 21 (libertà di espressione e di religione) e agli artt. 30 e seguenti sulla famiglia ed il matrimonio, i cui diritti sono sanciti dalla Costituzione. Ha poi ricordato che secondo l’OSCAD, l’Osservatorio che monitorizza gli atti discriminatori, e che opera all’interno del Ministero degli Interni, l’Italia è un paese in cui avvengono pochi atti discriminatori basati sull’orientamento sessuale.
Secondo il Presidente di “ProVita”, c’è anche un altro rischio: “che dietro le belle parole contro la violenza, la discriminazione, il bullismo, si stia cercando in realtà di influenzare l’educazione fisica, psichica e spirituale dei nostri ragazzi dalla giovane età proponendogli un modello di sessualità particolare”. “L’aspetto più paradossale – ha concluso – è che tutto ciò viene fatto con i nostri soldi. Dieci milioni di euro sono stati stanziati per le attività delle associazioni LGBT nelle scuole pubbliche”.
Al termine del convegno, Toni Brandi ha regalato all’Ambasciatore Komov un ritratto dell’immagine di Maria Santissima, “Maria Sovrana”, che sarebbe apparsa nel villaggio di Kolomenskoye vicino a Mosca il 2 marzo 1917, giorno dell’Abdicazione dello Zar Nicola.
* vedi ZENIT: http://www.zenit.org/it/articles/la-russia-cristiana-puo-salvare-l-europa-ed-il-mondo