La Manif Pour Tous in Toscana: "Ritirate il progetto su omofobia nelle scuole"

Secondo il comitato, l’iniziativa finanziata dalla Regione e rivolta agli alunni di istituti primari e secondari, è solo uno strumento per “educare” le giovani coscienze alla ideologia gender

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I circoli toscani de La Manif pour tous Italia denunciano con profonda preoccupazione il progetto “Omofobia, transfobia e bullismo” rivolto ai ragazzi della scuola primaria e secondaria. Finanziato dalla Regione Toscana, l’iniziativa è patrocinata dall’Ufficio Scolastico Regionale e coordinato dall’Avvocatura per i diritti LGBTI – Rete Lenford, che vede il pieno coinvolgimento della regione nell’attuazione della Strategia Nazionale di contrasto all’omofobia promosso dall’UNAR-Dipartimento Pari Opportunità, attraverso la Rete nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti-Discriminazioni (Ready).

Pur confermando che la scuola deve educare al rispetto di ogni persona combattendo tutte le forme di violenza, la Manif Pour Tous toscana ritiene che tale progetto, che formalmente ha come obiettivo il contrasto al bullismo omofobico e transfobico, sia in realtà lo strumento con cui si vogliono “educare” le giovani coscienze dei bambini e dei ragazzi alla ideologia “gender”.

Tale teoria si prefigge come fine quello di decostruire l’ordine naturale fondato sulla differenza sessuale maschile-femminile, per imporre il primato del genere, cioè di una soggettiva percezione della propria identità sessuale completamente svincolata dalla realtà corporea sessuata della persona.

Inoltre con questo progetto si vuole demolire nei bambini una visione etero-normativa della realtà umana, insegnando la “normalità”, e finanche la bontà, di qualsiasi orientamento sessuale come ad esempio di quelli omosessuale, transessuale, bisessuale, etc (fino a comprendere infinite e bizzarre “varianti di genere”), aprendo la strada all’accettazione indiscussa del “matrimonio” gay e dell’adozione di bambini da parte di coppie gay (o di qualsiasi orientamento sessuale).

Il progetto, ufficialmente partito a metà gennaio nella provincia di Siena, coinvolge insegnanti, genitori e gli studenti di ben 20 classi, ed è gestito da professionisti affiancati da persone appartenenti al Movimento Pansessuale – Comitato Territoriale Arcigay (associazione che, come tutti sanno, porta avanti le istanze politico-culturali della comunità LGBTQI, cioè lesbica-gay-bisessuale-transessuale-queer-intersessuale). Tale iniziativa (avviata in via sperimentale anche nelle scuole di altre province) sarà poi diffusa in tutte le scuole della Toscana.

Visto che l’educazione e l’istruzione dei figli spetta primariamente e su ogni campo ai genitori (l’articolo 26 della Costituzione Italiana riconosce ai genitori il diritto di priorità di scelta del tipo di educazione da impartire ai propri figli) e visto che tale progetto è finanziato con i soldi dei cittadini toscani, LMPT Toscana chiede quindi che sia spiegato a tutti, genitori per primi:

1) in base a quali criteri razionali e educativi si è scelto di affidare tali progetti in via esclusiva ad associazioni come l’Arcigay o a movimenti omosessualisti;

2) come mai non siano state coinvolte le Associazioni dei Genitori, che sono quelle ufficialmente accreditate per interloquire col Ministero e con gli Uffici Regionali scolastici anche su tali progetti;

3) se i presidi, i consigli d’istituto e di classe, consapevoli della gravità di tali progetti, abbiano preventivamente richiesto il consenso espresso (anche scritto) dei genitori, spiegando adeguatamente loro quali sono le finalità vere di queste proposte finanziate dalla regione, e abbiano sottoposto alla visione dei genitori, per un tempo congruo, i manuali che s’intendono distribuire e i programmi dettagliati delle lezioni, nonché prevista la partecipazione dei rappresentanti dei genitori alle stesse lezioni.

Infine, LMPT Toscana chiede alla Regione Toscana di ritirare e comunque di sospendere immediatamente il progetto scolastico “omofobia, transfobia e bullismo”, così come formulato, in tutte le scuole toscane, in quanto concretamente in grado di arrecare danni irrimediabili alla sfera psichica ed emotiva dei bambini, preannunciando, in caso contrario, unitamente alle altre associazioni di famiglie presenti sul territorio che vorranno aderire, ogni iniziativa possibile a tutela del diritto/dovere dei genitori di educare i propri figli.

LMPT invita comunque sin da ora tutti i genitori a chiedere immediatamente l’esenzione dei propri figli dal frequentare le ore del progetto, elevando la propria voce con la massima forza e in tutte le sedi competenti, con le modalità loro consentite dalla legge.

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ZENIT Staff

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