Lettura
Gesù, in questa pericope del Vangelo di Matteo, ricorda ai suoi discepoli che la sua missione è quella di portare a compimento quanto è scritto nell’Antico Testamento. E il compimento è ben più ampio del singolo precetto. Sembra essere un cambiamento radicale dell’atteggiamento stesso che l’uomo ha verso se stesso, il suo prossimo e Dio.
Meditazione
Come raggiungere la felicità eterna? Come essere un buon cristiano? Questo Vangelo sembra la soluzione per tutti quelli che cercano di esserlo. È necessario, inoltre, seguire i Dieci Comandamenti e i due comandamenti dell’amore consegnatici da Gesù, poi i precetti della Chiesa e tante regole spirituali: la Messa quotidiana, il Rosario, la preghiera personale. Signore! Come fare? Siamo peccatori! Ogni giorno possiamo confessare di non essere riusciti a compiere questa tua volontà… e a volte ci sentiamo anche bene davanti a Dio, quando abbiamo compiuto il nostro “dovere”. Gesù non ci ha chiesto di seguire comandamenti, leggi, precetti e regole spirituali. Egli ci ha chiesto di stare con lui, e di seguirlo. Vuole essere la nostra via, la nostra vita. La nostra fede non è fatta di regole. La nostra fede vive nel rapporto con una Persona, non con un “codice”. Ma, allora, perché pensiamo che con Dio ci basta seguire i precetti anziché puntare tutto sulla relazione con Lui? Questa sarà sicuramente diversa ogni giorno, fatta di lunghi periodi in cui ci sentiremo amati ed altri in cui riterremmo il Signore lontano. Momenti in cui non abbiamo neppure voglia di sfiorarlo con lo sguardo o che, pieni di rabbia, vorremmo solo urlare. Questo è il rapporto dell’uomo con Dio.La Bibbialo descrive infinite volte. Solo chi vuole far morire il rapporto con Dio, lo costruirà, non su una relazione d’amore, ma su dei precetti. Le regole, i comandamenti, i precetti, saranno una cosa per adepti. Dinanzi all’infinito amore di Cristo, faremmo di tutto per poterci uniformare a Lui, essere come Lui. Ma come fare? Ecco, allora i comandamenti e i precetti che ci possono dare un aiuto. Non sono il centro, sono il corollario della nostra fede.
Preghiera
«Eccoci, Signore davanti a te. Col fiato grosso, dopo aver tanto camminato. Ma se ci sentiamo sfiniti, non è perché abbiamo percorso un lungo tragitto, o abbiamo coperto chi sa quali interminabili rettilinei. È perché purtroppo, molti passi, li abbiamo consumati sulle viottole nostre e non sulle tue: seguendo tracciati involuti della nostra caparbietà faccendiera, e non le indicazioni della tua Parola; confidando sulla riuscita delle nostre estenuanti manovre, e non sui moduli semplici dell’abbandono fiducioso in te» (Don Tonino Bello).
Agire
Prima di pregare, mi fermo un attimo a pensare cosa mi passa per la mente, cosa mi preoccupa. Cosa provo? Quali sentimenti mi muovono? È questo che il Signore vuole sapere.
Meditazione del giorno a cura della prof.ssa Alexandra von Teuffenbach, docente di Teologia e Storia della Chiesa, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it