Dio ha altri progetti

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

All’interno di una serie di miracoli narrati da Marco nel suo Vangelo, troviamo questi versetti che raccontano di come a Nazareth Gesù viene ascoltato. «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria» commenta il Maestro. E l’Evangelista aggiunge che Gesù si meraviglia dell’incredulità della sua gente. Questo brano – confrontato con quelli in cui si narra che la gente giunge alla fede grazie all’insegnamento e ai segni compiuti da Gesù – descrive le difficoltà a essere creduto che il Signore incontra proprio in casa sua. 

Meditazione

Qualche anno fa la televisione metteva in onda uno spot pubblicitario in cui si vedeva una mamma che imboccava un bimbo piccolo. E con ogni boccone di pappa, gli raccontava cosa sarebbe stato di lui – iniziando dalla scuola fino all’età adulta. La pubblicità finiva con il bimbo che sputava la pappa in tutte le direzioni. Anche noi cristiani sappiamo tutto! Abbiamo ben chiaro cosa è il bene nostro e dei nostri cari. E soprattutto: noi sappiamo come è Dio. Ce ne siamo fatti un’immagine ben chiara e definita. Non ci interessa come è Dio veramente: quando pensiamo che egli ha un grande libro in cui annota le nostre buone e cattive azioni, non accettiamo di certo se ci dicono che Dio non è un contabile. E quando pensiamo che attraverso preghiere, Messe e buone azioni abbiamo “diritto” ad essere ascoltati dal Signore, ci arrabbiamo, quando qualcuno ci dice che non si commercia con Dio. E quando, con insistenza, in alcuni periodi particolari della nostra vita, preghiamo per vedere esaudita qualche nostra richiesta, non riusciamo ad accettare che Dio non è Babbo Natale a cui scrivere la letterina per ricevere i doni. Anche gli abitanti di Nazareth avevano un’immagine chiara di chi era Gesù e nonostante le parole e i prodigi compiuti da Lui, essi non riuscivano ad aprirsi alla sua novità. Non condanniamoli quindi. In fondo, noi non siamo così diversi dai concittadini del Signore. Avere fede significa avere fiducia. Fidarsi di Dio senza pensare di corromperlo con le preghiere, tenerlo a bada con le opere buone o senza dover temere che i conti possano essere, alla fine, in rosso. Credere significa fidarsi di Lui che ci ha chiamato “amici” e che è morto e risorto per noi, e fa tutto per il nostro bene. Lo spot finiva con una voce fuori campo che diceva: «noi abbiamo altri programmi per voi». Anche Dio ha altri programmi… i migliori possibili! 

Preghiera

Signore Gesù, ci hai insegnato a pregare il Padre dicendo: «sia fatta la tua volontà». Non la nostra quindi. Non i nostri progetti, ma i progetti che tu ritieni migliori per noi. Aiutaci, Signore, a fidarci di te, a programmare la nostra giornata e la nostra vita sentendo prima te! 

Agire

Rifletto sull’immagine che ho di Dio. Essa è limitata. Perché? 

Meditazione del giorno a cura della prof.ssa Alexandra von Teuffenbach, docente di Teologia e Storia della Chiesatratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti  info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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