Riportiamo di seguito il saluto pronunciate dal cardinale Stanisław Dziwisz,Arcivescovo Metropolita di Cracovia nella Visita ad limina Apostolorum dei Vescovi polacchi che si è svolta stamane.
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Padre Santo!
Stanno davanti a Vostra Santità i vescovi di due Metropoli polacche e dell’Ordinariato Militare. La Metropoli di Cracovia è formata dall’Arcidiocesi di Cracovia e dalle tre Diocesi di Bielsko-Żywiec, di Kielce e di Tarnów. Della Metropoli di Varsavia fanno parte l’Arcidiocesi di Varsavia e le due Diocesi di Varsavia-Praga e di Płock.
Esprimo anzitutto la gioia di tutti noi di poterci incontrare col Vescovo di Roma, e cioè col Vescovo della Chiesa che “presiede nella carità a tutte le Chiese”, come Vostra Santità si è espressa subito dopo la sua elezione, rifacendosi alle note parole di sant’Ignazio di Antiochia. Ci rallegriamo per questo incontro col Pietro dei nostri tempi.
A nome di tutti i pastori qui presenti, saluto cordialmente Vostra Santità, assicurandoLa della nostra fedeltà e devozione. Dal 13 marzo dell’anno scorso osserviamo con grande attenzione il nuovo pontificato. Ascoltiamo attentamente le parole del Papa. Ci rallegriamo del fatto che la sua voce risuona in tutto il mondo, non solo nella Chiesa. Dell’insegnamento di Vostra Santità cerchiamo di fare il nostro programma pastorale.
Le nostre dueMetropoli, poste nel sud e nel centro della Polonia, sono certamente molto diverse, ma costituiscono una Chiesa viva. Serva di esempio l’informazione che l’Arcidiocesi di Cracovia conta circa milleduecento sacerdoti diocesani e un migliaio di sacerdoti religiosi. La diocesi di Tarnòw ha milletrecento sacerdoti diocesani. L’Arcidiocesi di Varsavia conta settecentocinquanta sacerdoti diocesani e circa cinquecento sacerdoti religiosi.
Negli ultimi decenni la Chiesa polacca è stata benedetta da numerose vocazioni sacerdotali e religiose. Ora ce ne sono di meno ma abbiamo una numerosa schiera di sacerdoti giovani, ben formati e colti. La loro collaborazione coi vescovi è buona. Condividiamo le vocazioni con altre Chiese del mondo, quali fidei donum.
Grande speranza della Chiesa polacca sono anche i movimenti e le associazioni di fedeli laici. Ci rendiamo conto che essi costituiscono un grande potenziale di evangelizzazione non ancora sfruttato.
Le nostre parrocchie certe volte fanno pensare al “gigante addormentato” che va svegliato affinché il gaudio del Vangelo possa raggiungere tutti gli indifferenti, che vivono fuori della Chiesa.
Nel nostro lavoro pastorale, una priorità è la famiglia, che sta passando una certa crisi. Un segno di speranza è la radicale diminuzione del numero degli aborti, in confronto col periodo in cui la legislazione approvata dal sistema comunista era straordinariamente liberale. Grandi emozioni e accese discussioni suscitano la causa della fecondazione in vitro e l’ideologia gender.
Nostra priorità sono anche i giovani. Il sistema catechistico nelle nostre diocesi in generale funziona bene. Con la catechesi arriviamo ai bambini e ai giovani nelle scuole. Con l’azione pastorale arriviamo anche agli studenti degli atenei. Varsavia e Cracovia costituiscono grandi centri accademici. Tuttavia ci rendiamo conto che non arriviamo a tutti gli universitari. Nella sola Cracovia essi sono più di duecentomila.
Padre Santo, ho toccato solo alcuni dei problemi delle nostre Chiese. Di essi abbiamo scritto più ampiamente nelle nostre relazioni precedenti la visita. Affidiamo alla preghiera di Vostra Santità tutti i nostri problemi e le nostre speranze.
Invochiamo anche la benedizione apostolica sul lavoro e la fatica del futuro. Non c’è bisogno di dire con quanta gioia e speranza attendiamo la visita di Vostra Santità in Polonia nell’ambito della Giornata Mondiale della Gioventù del 2016. Siamo anche enormemente riconoscenti per la prevista canonizzazione dei beati Pontefici: Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, la domenica della Divina Misericordia. Si tratta di un grande dono per la Chiesa, che compie la sua missione nel mondo contemporaneo.
Santo Padre, grazie!