In occasione della festa di San Giovanni Bosco, il 31 gennaio 2014, ilRettor Maggioredei Salesiani, don Pascual Chavez Villanueva ha inviato un messaggio molto amatissimo ai giovani del Movimento Giovanile Salesiano riconoscendo che sempre li ha amati e sempre li amerà poiché «voi siete al centro della mia vita, della mia preghiera e del mio lavoro. Siete la mia gioia e la sorgente d’ispirazione e di speranza per il presente e per il futuro che il Signore mi riserva».
Ringraziandoli «per l’amore che mi avete sempre dimostrato, per le vostre preghiere che mi hanno sostenuto nei momenti difficili del mio delicato servizio» don Chavez mette in evidenza di vedere i loro volti «illuminati dalla gioia di vivere e di credere, ma anche preoccupati per un futuro incerto». E avendo condiviso le speranze e le sofferenze che leggeva nei loro occhi sottolinea che durante i 12 anni del suo bel mestiere di Successore di Don Bosco ha vissuto insieme «momenti indimenticabili come le Giornate Mondiali della Gioventù a Sydney, Madrid, Rio de Janeiro; i diversi Incontri del MGS delle Ispettorie; Confronti e Campo-Bosco a Colle Don Bosco o altrove. Sono stati tempi forti dello Spirito, esperienze di comunione e di spiritualità salesiana, momenti di condivisione e fraternità che ci hanno fatto crescere nell’amore a Gesù, alla Chiesa e a Don Bosco».
Dopo il ringraziamento il punto di partenza del messaggio è la rilevazione che Papa Francesco è segno dell’amore di Dio perla sua Chiesa: «E’ con grande gioia e stupore di molti che assistiamo oggi all’annuncio di una nuova primavera per la Chiesa e per il mondo stesso. I profeti di sventura che decretavano l’inverno della Chiesa, ancora una volta, devono ricredersi. Questo nuovo soffio di primavera, dono delloSpirito Santo, ha un volto e un cuore, quelli di Papa Francesco. Il suo presentarsi umile, semplice e sorridente rivela la sua vita interiore. E’ un uomo intensamente unificato con un punto focale attorno al quale si concentrano gesti, atteggiamenti e pensiero: il Signore Gesù, percepito sempre come Parola di un Dio della bontà, della tenerezza, della misericordia. Ci colpisce fortemente la figura di questo Papa tanto dolce e, al tempo stesso, uomo-roccia, solidamente ancorato a un punto di radicamento dove converge tutta la sua forza morale, la libertà di agire e parlare, insieme a un profetismo illuminante. Il punto unificante attorno al quale si concentra tutta la sua persona è, al tempo stesso, un grande sogno e un progetto di vasto respiro».
Per D. Chavez Papa Francesco «vive con autentica passione la dedizione al sogno che si porta nel cuore e vuole che tutti i credenti, ma specialmente i giovani, vivano con altrettanta intensità il suo slancio missionario. Voi giovani siete i protagonisti irrinunciabili e determinanti di questa nuova primavera. Per uscire da una cultura dello “scarto” che vi emargina e vi paralizza lasciandovi senza futuro, dovete accendere nel vostro cuore il “fuoco” di una nuova passione per investire le vostre energie e la vostra stessa vita; si tratta di impegnarsi per cause nobili, positive e di grande valore morale, per le quali valga la pena spenderela vita. Velo chiedePapa Francesco,ve lo chiede Don Bosco, ve lo chiedo io in questo ultimo messaggio, come un testamento spirituale da custodire gelosamente nel vostro cuore e da realizzare nella vita».
Riconoscendo che nel corso degli anni ha invitato i giovani ad accogliere la giovinezza come il dono più prezioso e a orientare la vita secondo un progetto vocazionale ilRettor Maggioredei Salesiani evidenzia di aver letto nei molti volti che ha incontrato la ricerca e il desiderio grande di felicità che si esprimeva nella gioia e nella festa. Ciò vuol dire che «la fede cristiana è la risposta a questo vostro desiderio perché è annuncio di felicità radicale, promessa e conferimento di vita eterna».
Di conseguenza «attingere alla spiritualità salesiana è penetrare nel cuore stesso di Don Bosco, dove impegno e gioia vanno insieme, santità e allegria sono un binomio inseparabile. Fin dall’inizio del mio ministero vi ho proposto un cammino di santità semplice, allegra e serena. La spiritualità giovanile salesiana vuole portarvi all’incontro con Gesù Cristo per stringere con Lui una relazione di amicizia e di fiducia. Vi ho indicato sempre la Chiesa come il luogo scelto e offerto da Cristo per incontrarlo e ascoltarela sua Parola. Solola sua presenza discreta stimola la vostra libertà a educare la mente, il cuore e la volontà».
Interessante è la manifestazione che i giovani sono chiamati a vivere una fede che si manifesta come profezia, come certezza di essere amati da Dio fino a mettere in lui la propria unica sicurezza. Nel suo nome si può rischiare tutto, senza lasciarsi intimorire da niente e da nessuno, senza lasciarsi condizionare da altre visioni del mondo, senza accontentarsi di una vita mediocre.
Poiché conclude il suo ruolo diRettor Maggioredopo 12 anni don Chavez sottolinea ancora una volta ai giovani di averli sempre amati e ha dichiarato di continuare ad amarli ricordandoli tutti i giorni al suo amico Gesù. «Perciò sento di fare mie le parole del nostro amato Don Bosco: “Fino all’ultimo respiro della mia vita sarà per voi, miei cari giovani”. Chiedo anche a voi il dono della vostra preghiera perché continui a servire la Chiesa ela Famiglia Salesianacon fedeltà e amore. Vi affido a Maria, nostro aiuto, modello di santità vissuta con coerenza e totalità, stella della nuova evangelizzazione. Vi accompagni sempre con tenerezza di Madre in tutti i momenti della vostra vita. Vi aiuti a dare bella testimonianza di comunione, di servizio, di fede ardente e generosa, di giustizia e di amore verso i poveri, perché la gioia del Vangelo arrivi a tutti i giovani e nessuna periferia sia priva della sua luce».